L’ambiente friulano si è surriscaldato bruscamente dopo la cessione di Giampiero Pinzi all’ultimo giorno di mercato; un addio inaspettato che ha lasciato non pochi malumori all’interno della tifoseria. Così il patron bianconero Giampaolo Pozzo ha deciso di fare chiarezza sul caso di mercato nel corso di un intervento dopo la presentazione dello sponsor “Gruppo Marcolin”. Ecco le sue dichiarazioni a riguardo: “Non è dipeso da noi se Pinzi è andato via dall'Udinese. Il giocatore aveva un contratto con noi sino al termine della stagione, come del resto altri atleti. La sua è stata una scelta economica, ritengo, e la società ha inteso premiarlo, lascandolo libero. La stessa cosa era successa nel 1999 con Calori cui abbiamo regalato il cartellino per consentirgli di accasarsi altrove. Lo abbiamo aiutato anche per gratificarlo dal punto di vista economico. L'Udinese è sempre stata corretta e chi viene da noi sa che siamo seri. Se tanti giocatori vengono a Udine lo fanno perché sanno che è una società seria”.
Il patron friulano non accetta la contestazione mossa da una parte dei tifosi e passa al contrattacco: “Ricordo che quando abbiamo ceduto Felipe si è verificata una sceneggiata, con i tifosi che hanno protestato. Come mai adesso nessuno organizza una cena per il ritorno di Felipe. Sembra che chi se ne va da Udine sia una vittima. Chiedete a Poggi come la pensa dato che nel 2001 è passato alla Roma. Ma a parte ciò noi non abbandoniamo chi ha militato nell'Udinese, terminata la carriera in molti sono ritornati da noi per collaborare con la nostra società. L'Udinese sembra un continuo carnefice, con le vittime del terremoto, con la questione dello stadio, con Pinzi.. sembriamo crudeli. Ma se poi molti di questi giocatori tornano, vuol dire che hanno un buon ricordo dell'Udinese. Noi non scarichiamo nessuno”.
Dopo lo sfogo, Pozzo si sofferma sulla squadra attuale: “A parte queste considerazioni abbiamo una rosa di venticinque atleti, per cui la partenza di Pinzi non ci crea problemi. Abbiamo vari ricambi, uno per ogni ruolo. In ogni caso non faccio proclami, il nostro obiettivo è quello di raggiungere il più presto possibile la salvezza. E' il nostro ruolo, quello di piccola società e se quelle che hanno la nostra dimensione non fanno miracoli, credo sia estremamente difficile che li faccia l'Udinese. Non so se in casa riusciremo a individuare un altro Pinzi, ma so che stiamo seguendo con particolare attenzione i giovani, anche con l'Academy. Più di così non si può fare”. E a proposito di giovani, il patron torna sull’idea di sfornare talenti friulani, mostrandosi poco convinto: “Più di quello che stiamo facendo non si può fare. Se non vengono fuori non devo mettere per forza un giocatore perché è friulano. Se poi perdiamo le partite non sono contenti nemmeno i tifosi. Perciò servirebbe possibilmente friulano e vincere le partite. Però se non è friulano, dobbiamo cercare di vincere le partite”.
E, sempre parlando di giovani promettenti, cosa pensa Pozzo del talentuoso Scuffet? “Lo abbiamo temporaneamente ceduto per consentirgli di maturare. Lui è sempre stato d'accordo su questa linea perché è ragazzo intelligente. Ha disputato il girone di ritorno del campionato di due anni fa, ha dimostrato di valere, ora l'esperienza al Como non potrà che aiutarlo e noi lo aspettiamo”.
Poi Pozzo si sofferma sulle novità di questa stagione. Capitolo stadio, con tutte le polemiche sorte per via del nome dello sponsor accostato al classico “Friuli” e del gettito annuale garantito dalla Dacia (500 mila euro, per dieci anni): “In effetti sono pochini, ma non ci sono altri che offrono di più, per cui accontentiamoci, meglio che nulla. Il Milan la maglia la vende a 25 milioni, noi dobbiamo accontentarci”.
Il patron parla con grande soddisfazione del nuovo tecnico Stefano Colantuono: “Questo è l’allenatore che si cercava. Lo seguivamo da anni, lui lo sa, ma è rimasto a Bergamo perché là stava bene ed è venuto qui quando ha chiuso un ciclo. Noi lo abbiamo aspettato per due, tre anni. E' un tecnico di personalità, utile per un gruppo con giocatori di tutto il mondo".
Per quanto riguarda i giocatori, Pozzo ripone grandi aspettative su Guilherme: “Lui è importante, mi spiace si sia infortunato perché con il nuovo allenatore ha decisamente cambiato mentalità. Nella gara con il Novara mi ha fatto capire di essersi adeguato al calcio italiano. Gli mancava solo la grinta. Adesso è infortunato, starà fuori uno o due mesi, speriamo ritorni il più presto possibile". E Duvan Zapata? “E' un giocatore importante. Il Napoli ha fatto come noi con il portiere. Vedremo per quanto riguarda il suo futuro, non lo ipotechiamo ora".
Per quanto riguarda il mercato da poco terminato, nonostante i giudizi poco entusiasti dei giornali, il patron si lascia andare ad una battuta scherzosa: "Stavolta mi hanno fregato, mi hanno dato 5,5, di solito mi davano 4. Mi preoccupo un poco. Se quando mi davano 4 andavamo in Europa, ora dove andiamo?"
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