Paolo Condò, la miglior penna della Gazzetta dello Sport e opinionista di punta di Sky, è stato nostro ospite nel corso della trasmissione Spazio Sport per commentare il momento dell'Udinese. 

"L'Udinese è una delle tre società con lo stadio di proprietà. Questo deve essere un fattore determinante. In un momento in cui hai un impianto così devi riempirlo. La società è gestita molto bene dai Pozzo da moltissimi anni. Io mi ricordo i tempi di quando si faceva su e giù dalla B. Ora l'ultima retrocessione è lontana anni luce. I soldi quando costruisci infrastrutture è normale che vadano lì. Il livello tecnico si è abbassato ma ti sei dotato di uno stadio all'avanguardia.

Quando è arrivato Iachini mi aspettavo la partenza di un progetto come con Guidolin. Iachini è un buon gestore di una squadra già pronta, non lo vedevo però adatto a costruire qualcosa sulla distanza delle quattro stagioni. Si doveva programmare in maniera più profonda, prendendo un allenatore giovane che rendesse la squadra divertente. Devi essere bravo a scoprirlo, come si fece in passato con Zaccheroni e Spalletti per esempio. L'Udinese avrebbe dovuto emulare il percorso del Borussia Dortmund.

La stella polare deve essere la gente che ha piacere ad andare allo stadio a divertirsi. Qui i Pozzo hanno mancato.

Troppi stranieri? Mi rifiuto di credere che la vena calcistica friulana si sia inaridita. C'è una riscoperta generale dei giovani italiani in Serie A ma non all'Udinese. Quando si scoprirono giocatori come Amoroso e Sanchez non si poteva fare altrimenti che applaudire, ora c'è una quantità di stranieri di scarsissima rilevanza che servono ad ingrassare solo gli agenti. Ciò è un processo fuori controllo in Italia":

Sezione: Notizie / Data: Gio 06 ottobre 2016 alle 19:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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