Abbiamo visto all'opera Zaccheroni, Spalletti e adesso ci stiamo abituando alle strategie di Kosta Runjaić. Senza dubbio, gli allenatori dell'Udinese hanno determinato i successi del club e il pubblico ha saputo sostenere le loro decisioni con grande passione. Vediamo chi sono stati i protagonisti che hanno portato l'Udinese al successo.

L'Udinese ha delle caratteristiche invidiabili perché ha le idee chiare, fa uno scouting intelligente e, soprattutto, riesce a trasformare delle risorse ordinarie in qualcosa di straordinario. Gli allenatori giusti hanno saputo portare questo club alle qualificazioni europee, così come sono riusciti a ottenere il record di punti.

Tifosi in curva e community digitali: la spinta che fa la differenza

A Udine, la passione per il calcio inizia allo stadio e finisce sul web. Tanti tifosi si divertono a vivere l'adrenalina dei match anche con i giochi a tema dei casinò online come Vegasino. Basta connettersi per provare in prima persona cosa vuol dire gareggiare per una coppa o per un trofeo. Rispetto ai match dal vivo, i giochi online sono accessibili 24 ore su 24, basta avere uno smartphone a disposizione e una buona connessione.

Anche se l'Udinese non risente direttamente di particolari benefici se i tifosi giocano online, in realtà per i fan è un modo per mantenere viva la passione per il calcio tra una partita e l'altra. Ne parlano sulle chat, si mandano delle clip e fanno gli screenshot delle giocate migliori per condividerle con gli amici. Diciamo che diventa una sfida nella sfida.

Zaccheroni e il 3-4-3 che ha cambiato l'aria a Udine

Se chiedessimo a un tifoso bianconero qual è stato il primo grande momento memorabile, molti direbbero: la squadra di Alberto Zaccheroni. Tra il 1996 e il 1998, con il 3-4-3 che poi avrebbe portato anche al Milan, l'Udinese chiuse terza in Serie A nel 1997/98. In campo c'erano Poggi, Amoroso e Bierhoff, un tridente capace di far male a chiunque. In panchina c'era l'allenatore che ha reso normale l'idea di giocarsela alla pari con i grandi. Quella stagione è ancora oggi un totem per i friulani.

Zaccheroni non ha lasciato solo un risultato in classifica, ha dato un'identità riconoscibile, un modello. La sua Udinese ha mostrato che, con un'idea forte e gli interpreti giusti, si possono spostare gli equilibri del campionato.

Spalletti e la prima Champions: quando la porta sull'Europa si è spalancata

Dopo Zaccheroni, un altro tecnico ha acceso un riflettore internazionale su Udine è stato Luciano Spalletti. Nella stagione 2004/05, l'Udinese finì quarta e si qualificò per la Champions League. Fu un risultato unico, che certificò la crescita del club anche sul fronte europeo. Nelle tre annate di Spalletti, la squadra riuscì a raggiungere stabilmente l'Europa e mise in vetrina un calcio moderno, verticale e intelligente.

Spalletti ha insegnato che si può stare in alto anche senza rinnegare l'identità tecnica del club, lavorando sull'organizzazione, sulle letture tattiche e sulla valorizzazione dei profili nella rosa. Un principio che a Udine è diventato quasi un mantra.

Guidolin e il record di punti: la continuità che diventa impresa

Francesco Guidolin è l'altro grande allenatore che merita di essere menzionato. Nel 2010/11 l'Udinese toccò il suo record storico di punti e chiuse quarta. Si guadagnò i preliminari di Champions. L'anno dopo arrivò addirittura terza e lottò di nuovo per i playoff europei. Nel 2012 Guidolin ha ricevuto la Panchina d'Oro, il premio dei tecnici al miglior allenatore della Serie A. Un riconoscimento che fotografa alla perfezione cosa ha significato il suo ciclo in Friuli. Organizzazione, transizioni letali e capacità di esaltare i talenti scovati con intelligenza.

La sua Udinese ha normalizzato l'idea di stare nella parte sinistra della classifica puntando senza timori all'Europa. Il club, intanto, ha consolidato il rapporto con la sua gente, mentre lo stadio, poi rinnovato, è diventato sempre più casa.

Dal presente con Runjaić al ruolo dei tifosi

Dopo la parentesi salvezza firmata da Fabio Cannavaro nella primavera 2024, l'Udinese ha affidato la panchina a Kosta Runjaić per la stagione 2024/25. L'allenatore austriaco, con esperienze vincenti in Polonia, ha portato pragmatismo e attenzione ai dettagli. Nel 2024/25 la squadra ha navigato a metà classifica e ha confermato una media di pubblico di più di 21 mila spettatori, un segno che la piazza resta calda e coinvolta.

Qui entra in gioco il fattore stadio. Il Bluenergy Stadium (lo storico Stadio Friuli) è un impianto da circa 25 mila posti, rinnovato e oggi vetrina di scelte green. Nel 2024 sono stati installati più di 2400 pannelli solari sul tetto, un progetto che sottolinea il legame tra il club e il territorio. Non è solo casa dell'Udinese, è un simbolo: moderno, riconoscibile, pensato per vivere la partita in modo confortevole.

Perché questo patrimonio tecnico e umano conta anche domani

A Udine si valorizzano le idee e le persone. Le panchine migliori non sono state solo quelle dei piazzamenti più alti, sono state quelle capaci di lasciare strumenti, cultura e metodo. Oggi il club sta provando a proiettare questi principi nel presente con una gestione sostenibile dello stadio, con attenzione ai dati e con degli allenatori capaci di leggere le partite e di crescere i talenti. Con Kosta Runjaić il cantiere è aperto e la base di tifosi dice che il terreno è fertile.

Sezione: Notizie / Data: Mer 05 novembre 2025 alle 00:26
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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