Andrea Sottil era un giocatore dell'Udinese nel 2001, quando i bianconeri si giocavano la salvezza alla penultima giornata, in casa dell'Atalanta. Proprio come quest'anno. Ai microfoni del Messaggero Veneto, l'ex difensore sia dei friulani che dei nerazzurri è partito proprio da quella sfida per parlare del momento dell'Udinese: "Ci sono molte similitudini con la gara del 2001. Mi auguro che finisca come allora con i bianconeri in salvo. Udine è una piazza importante, con una società che ha fatto investimenti importanti. Il Friuli è un paradiso per calciatori e allenatori. Una retrocessione sarebbe un dramma sportivo per di più nell’anno del nuovo stadio e del trentennale di proprietà dei Pozzo. Averne di presidenti come lui in Italia. L’Udinese deve far valere le motivazioni: una salvezza è la sopravvivenza calcistica per una società, i giocatori dovranno andare in campo con il coltello fra i denti e far valere le motivazioni. Ho visto la partita col Torino  e in effetti l’Udinese non aveva l’atteggiamento della squadra che deve salvarsi.

Con tanti giocatori stranieri a volte a Udine la squadra fatica a calarsi nella realtà del campionato italiano, qui non ti regala niente nessuno. Però alcuni giocatori come Danilo, Felipe, Kuzmanovic, Thereau e lo stesso Di Natale devono prendere la situazione in mano. Da tecnico, in situazioni come questa o ribalti lo spogliatoio e eviti proprio di parlare alla squadra. Dipende dal gruppo che hai a disposizione. Con De Canio ci sentiamo spesso, ho un buon rapporto con lui. Se salverà l'Udinese, e ci riuscirà, io lo riconfermerei. Conosce la piazza, sa lanciare i giovani e per lui sarebbe una occasione per rilanciarsi".

Sezione: Gli ex / Data: Gio 05 maggio 2016 alle 10:30
Autore: Francesco Digilio / Twitter: @FDigilio
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