In un’intervista esclusiva a "La Tribù del calcio" su Mediaset Premium, David Pizarro ha parlato di passato, presente e futuro: “Dal Cile all’Udinese il cambio è stato difficile, ho fatto fatica ad ambientarmi, ci ho messo due anni. Abbiamo due filosofie di calcio diverse, due realtà diverse. Arrivai come trequartista quando in Italia il trequartista praticamente non esisteva più: arretrai la mia posizione e alla fine posso dire che è andata bene. A livello di organizzazione societaria e di investimento sui giovani, l’Udinese non ha rivali, è la numero uno. E aveva Spalletti, a cui devo molto”.

Dopo l’Udinese Pizarro va all’Inter. A proposito della sua esperienza in nerazzurro e di quella successiva, alla Roma, il centrocampista cileno ha raccontato: “Quando andai all’Inter mi trovai di fronte ad uno spogliatoio pieno di campioni: Veron, Vieira, Adriano, Figo, Zanetti. Mi aiutò molto Facchetti, una persona stupenda che ho considerato come un padre, ma in nerazzurro avevo poco spazio: avevo dato la parola a Spalletti, che nel frattempo era andato alla Roma, e così vestii la maglia giallorossa. Quella romana è stata sicuramente l’esperienza più importante della mia carriera”.

Sul suo legame con la Fiorentina: “Quando andai a Firenze non era un bel periodo per la Fiorentina, ma Pradè e Montella furono importanti per farmi arrivare in viola. Mi fecero credere nel progetto e tutto alla fine andò nel verso giusto: mi auguro che la Fiorentina possa diventare una squadra sempre più competitiva, i mezzi ci sono. Il nostro esempio è il Borussia Dortmund: con un progetto importante si è giocata la finale di Champions League. io conosco la famiglia Della Valle e credo che questo progetto si possa fare. Mi piacerebbe lasciare l’Italia con uno Scudetto”.

Sezione: Gli ex / Data: Sab 18 gennaio 2014 alle 21:15 / Fonte: sportmediaset.it
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @Sbentivogli10
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