Secondo per presenze con la maglia dell'Udinese solo a Di Natale, l'ex bandiera bianconera Valerio Bertotto ha rilasciato un'intervista al Messaggero Veneto concentrandosi inizialmente su quella che sembra essere l'imminente svolta del club, pronto a passare nelle mani del fondo americano Guggenheim Partners. "Immagino un progetto tecnico che riaccenda spettacolo a Udine nell'interesse dei tifosi bianconeri, ma anche di tutto il nostro movimento. Sono sorpreso ma evidentemente era giunto il momento di cambiare e la famiglia Pozzo ha trovato una situazione migliorativa. Nell'attesa, però, il primo pensiero va proprio rivolto all'attuale proprietà che ha permesso a questo club di affermarsi stabilmente in Serie A e di restare ad alti livelli, consolidando poi il brand nonostante molte difficoltà. Tutto questo è sinonimo di grandissima competenza. I fondi vivono per generare ricavi, ma in questo caso è bene che il business tenga presente alcuni aspetti e il primo, il più importante, è mantenere ben saldo il senso di appartenenza alla maglia e alla storia, che può essere un mix vincente. L'Udinese non è solo emblema del suo territorio, ma è anche una macchina pronta che ha già tutto, dallo stadio alle strutture sportive. È questa la base per determinare un progetto tecnico che, beneficiando di maggiori disponibilità economiche, può puntare a ricreare uno spettacolo che sia d'interesse per tutto il nostro calcio. I Pozzo ci erano già riusciti portando l'Udinese in Europa con grandi allenatori. Il know-how dei Pozzo può essere un vantaggio enorme peri possibili nuovi investitori e per capirlo bastano gli esempi di Atalanta e Bologna. Dipende tutto dal progetto tecnico che si vuole dare al principio di una nuova avventura che va creata in base all'idea della società e del tecnico, e di conseguenza agli uomini che dovranno farne parte".

Sull'impatto delle possibili partenze di elementi centrali come Bijol, Lucca e Solet: "Perché non pensare, invece, che ci sia un investimento migliorativo e che possano arrivarne altri e ancora più bravi di loro? Io mi aspetterei questo se si punta ad alzare l'asticella del club. Inoltre, è sempre controproducente trattenere giocatori che non hanno voglia di restare". Sull'operato di Kosta Runjaic: "Il mister ha fatto bene quello che doveva fare, poi però non ha alzato l'asticella. Il finale è rivedibile. Sanchez? Dipenderà molto dal suo stato fisico e dal suo stato psicologico, con la voglia di mettersi a disposizione al di là degli acciacchi".

Sezione: Gli ex / Data: Mar 03 giugno 2025 alle 15:00
Autore: Alessandro Di Lenarda
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