La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex difensore dell'Udinese, Andrea Dossena, per parlare della sfida con la Juventus e non solo:
Quali sono le tue sensazioni per la sfida di domenica pomeriggio?
"Adesso come adesso non c'è storia, è vero che la Juve deve recuperare le forze dopo l'impegno di Champions ma la trasferta di Londra ha fatto vivere talmente tante emozioni che le batterie si sono ricaricate da sole. L'Udinese era partita bene con Massimo (Oddo ndr), è una squadra viva nonostante stia vivendo un periodo non molto semplice. Ma non è la squadra di inizio stagione, perchè gioca un calcio molto propositivo. I campioni d'Italia dovrebbero portare a casa la vittoria con l'esperienza, sarà tutta da vivere".
E anche, giustamente come già accennavi, con il morale a mille a seguito del match col Tottenham.
"Sì, anche perchè personalmente non avrei scommesso molto per il passaggio del turno con il Tottenham. La Juve ha dimostrato di essere una squadra eccezionale, con un mister che trasmette tranquillità, convinzione, un modo di pensare sempre positivo che aiuta la squadra a raggiungere certi livelli. Ed è questo il suo punto di forza".
Credi che il 2-6 subito all'andata sia ancor più motivazione di riscatto per quanto riguarda i friulani?
"Non si ragiona andata e ritorno, un mister ragiona settimana per settimana. Però le motivazioni sono sempre presenti, la Juventus è una squadra importante e sicuramente i friulani cercheranno di tirar fuori quel qualcosa in più".
La sfida con l'Udinese, per la Juventus, precederà il recupero con l'Atalanta. Dovesse vincerle entrambe, vedi un possibile punto di svolta per la conquista del settimo scudetto consecutivo?
"No, il campionato si giocherà fino alle ultime giornate a meno che di un tracollo di una delle due squadre. Il giocare prima e il giocare dopo è sempre da valutare, perchè per il Napoli le motivazioni arrivano in virtù del risultato dei bianconeri. Un po' quel che è accaduto la settimana scorsa: il gol di Dybala può aver portato sconforto ai giocatori napoletani che nei primi minuti con la Roma hanno pensato alla vittoria della Juventus arrivata all'ultimo secondo".
Sì, però il Napoli ha trovato nei primi minuti il gol di Insigne. Forse è stato il gol di Under a cambiare gli equilibri.
"E' tutto relativo, perchè il Napoli non avrà ancor più vita facile a San Siro se la Juventus dovesse battere in casa l'Udinese. I partenopei dovrebbero per forza vincere, non sarebbe una passeggiata di fronte a 70000 persone".
Tornando a Wembley, la vittoria della Juventus è stata interpretata in due modi: c'è chi parla di grande impresa, chi invece fa notare che i bianconeri hanno subito da una squadra non paragonabile a Barcellona e Bayern Monaco. Tu come la vedi a riguardo?
"Sono più per la grande impresa, perchè vincere in Inghilterra è sempre difficile. Il Tottenham gioca il miglior calcio inglese dopo City e Liverpool, non è facile giocare in uno stadio in cui 80000 persone ti tifano contro. Per vincere a Wembley, dovevi giocare esattamente come ha fatto la Juventus. Barcellona e Bayern Monaco potevano finire nel tritacarne, perchè nei loro campionati non sono abituati a giocare con questi ritmi. Gli Spurs sono un grande club, hanno un gioco molto corale offensivo ma dietro concedono tanto come tutte le squadre inglesi. E' un po' questo il loro difetto, perchè crescono con una mentalità che predilige lo spettacolo".
Secondo te quanto hanno influito i cambi di mister Allegri per vincere il match?
"Chi vince ha sempre ragione. All'Olimpico non ero molto d'accordo con l'ultimo cambio di Allegri quando ha inserito Alex Sandro nei tre d'attacco, ma poi l'ha risolta Dybala e le critiche sono state positive. Se non avesse vinto, ovviamente, si parlava solo dei cambi che non avevano dato i suoi frutti e degli errori del mister per la formazione".
E tu cosa pensi di Allegri e del modo che ha di allenare la Juventus?
Il tecnico toscano non fornisce un'impronta forte alle sue squadre, in questo senso non è come Sarri, Ventura, Mazzarri e Conte. Non è mai stato uno dai grandi stravolgimenti, è molto bravo a leggere questo tipo di situazioni e poche volte sbaglia. L'esempio lampante è la gestione di Douglas Costa, all'inizio giocava poco ma ora sta trovando spazio. Lo stesso discorso vale per Bernardeschi, Dybala nel 2015 e Higuain lo scorso anno. E' un ottimo gestore, ora che ha imparato a conoscere il mondo Juve è in grado di usare tutte le frecce nel proprio arco. Questo è un po' il limite di Sarri, che difficilmente vedere i valori in panchina perchè utilizza poco quei giocatori. Anche se la panchina, confrontata con quella della Juve, è molto diversa".
Affrontare nuovamente una inglese, ai quarti, è molto possibile. Nella eventualità, meglio una che gioca bene come il Liverpool o una più italiana come lo United di Mou se dovesse superare il turno contro il Siviglia?
"A me faceva più paura il Tottenham del Manchester United; il Liverpool è una pallina pazza perchè può far 5 gol ad Oporto e la partita successiva perderla in casa contro una squadra più debole in Premier. Sono entrambe le squadre alla portata della Juventus, verrebbero affrontate con più tranquillità - anche se sono i quarti di finale di Champions - rispetto alla sfida con il Tottenham di Pochettino".
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