Un primo tempo praticamente perfetto quello del laterale svizzero contro il Napoli, in linea con tutta la prestazione dei bianconeri nella prima frazione di gioco. Nei primi quarantacinque minuti, Widmer ha prestato grande attenzione ad Insigne senza concedergli nulla e facendo perfette diagonali in chiusura sui traversoni provenienti dal versante opposto. Tuttavia, la seconda parte di match è stata un incubo per lo svizzero: in ritardo sul primo gol di Insigne e principale colpevole in occasione della doppietta del fantasista azzurro, con un controllo da bollino rosso in area di rigore che ha spianato la strada ad Insigne libero di battere per la seconda volta Karnezis. Proprio Widmer potrebbe essere considerato l’emblema del momento dell’Udinese, lo svizzero non fa mai mancare la sua spinta e il suo supporto in fase d’attacco, come dimostrano i tre assist consecutivi confezionati a Thereau, mentre continua a palesare difficoltà in fase difensiva, forse dovute ad una precaria comunicazione tra gli uomini del pacchetto arretrato di Gigi Delneri.

L’atteggiamento dello svizzero incarna lo spirito dei ragazzi bianconeri, con il cambio in panchina infatti, si è subito notato il cambio di ritmo dell’Udinese che, però fatica ancora a trovare un equilibrio difensivo che gli possa permettere di affrontare con serenità tutte le partite. Il lavoro di Delneri in vista del proseguo del campionato sarà sicuramente improntato anche su Widmer: il gioco dell’Udinese non può prescindere dalla spinta e dai traversoni sempre insidiosi che l’ex Aarau è in grado di mettere in area, ma, al tempo stesso, certi errori sono da cancellare, in quanto, come successo sabato sera, rischiano di compromettere una partita e l’intera prestazione singola e di squadra. Una volta che Widmer migliorerà anche in fase difensiva, la squadra friulana avrà in rosa, senz’ombra di dubbio, uno dei migliori terzini della serie A e dovrà stare attenta a non farselo sfuggire nel mercato di gennaio, dove le richieste non mancheranno.

Sezione: Focus / Data: Lun 21 novembre 2016 alle 19:00
Autore: Stefano Fabbro
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