La sessione estiva di calciomercato, in Italia, avrà inizio ufficialmente il 1° luglio, appena dopo la conclusione dell'Europeo Under-21. Le fasi finali delle competizioni per Nazionali, che si disputano appunto al termine della stagione, sono delle vetrine che hanno anche il potere di far cambiare radicalmente il giudizio verso un determinato atleta. In particolare, un giocatore che sarà sicuramente al centro dei riflettori del campionato europeo giovanile è Rolando Mandragora.

A tutti gli effetti un giocatore dell'Udinese, per Mandragora potrebbe aprirsi la possibilità di lasciare Udine in anticipo rispetto alle previsioni. Infatti, dopo una stagione (36 caps, 3 gol e 2 assist) di alti e bassi conclusa positivamente e caratterizzata da qualche critica in considerazione anche della cifra sborsata dai Pozzo per averlo (20 milioni alla Juventus nell'estate scorsa), la stessa Juventus sta considerando la possibilità di esercitare subito il diritto di recompra sul giocatore.

Analizzando i dettagli dell'accordo tra le due società, la Juventus detiene il diritto di riacquisto sul centrocampista dell'Udinese fino al termine della stagione 2019-20. Dietro un corrispettivo di 24 milioni di euro (26 milioni, se la recompra verrà applicata nell'estate 2020), i campioni d'Italia si garantirebbero la riacquisizione del cartellino di Mandragora. La Juventus, dopo il possibile riscatto, impiegherebbe lo stesso calciatore nelle dinamiche del calciomercato: discorsi un po' lontani dai rettangoli verdi, ma il possibile destino dell'interessato sarebbe quello di essere ceduto dalla Juventus, come contropartita, in un affare per raggiungere un top player. Supposizioni, ma Mandragora potrebbe essere la via per portare a Torino uno tra Chiesa della Fiorentina (del neo proprietario Rocco Commisso) e Koulibaly del Napoli.

Ancora nulla di concreto, ma si sta parlando comunque di scenari possibili: l'Udinese perderebbe un centrocampista italiano e che nella stagione scorsa, nonostante le aspettative non siano state del tutto rispettate, ha fatto vedere spesso buone cose, soprattutto sotto la gestione Tudor. Messo un po' in disparte per via anche del suo ruolo alquanto discusso, si è scrollato di dosso qualche critica con dei colpi spettacolari, con tre reti di pregevole fattura: è andato in gol sempre tra le mura amiche, nelle gare con Frosinone, Genoa ed Empoli, indovinando (non ha senso dire in che modo) quel trittico di traiettorie che più o meno, rispetto alla Serie A 2018-19, tutti si ricordano.

La natura di un calciatore solitamente emerge: Mandragora è un centrocampista centrale, naturale. Sta perfezionando anche il ruolo di mediano, ricoperto prima a Crotone, poi, in parte, anche a Udine. Nella Nazionale Under-21, della quale è capitano da novembre 2017, viene spesso posizionato qualche metro più avanti rispetto a quando veste il bianconero: con Di Biagio, Mandragora ha da sempre rappresentato il fulcro del gioco degli azzurrini. Trovare un ruolo ben definito, di questi tempi, non dovrebbe comunque rappresentare un problema, in un calcio dove molti giocatori possono interpretare, allo stesso modo, almeno due-tre ruoli diversi.

Ponendo il mercato in secondo piano, l'Europeo è alle porte, ma non ci si fa nessun augurio: resta quella speranza di poter rivedere e apprezzare nuovamente le giocate di Mandragora al "Friuli", con la maglia azzurra.

Sezione: Focus / Data: Dom 09 giugno 2019 alle 21:30
Autore: Emanuele Calligaris / Twitter: @41ema56
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