Il campionato è iniziato da poco, solo cinque le partite disputate ma dopo quattro sconfitte di fila e il terz'ultimo posto in classifica, per l'Udinese la trasferta di Bologna è già una gara decisiva. Mai come in quest'ultima settimana, dopo le doppia sconfitta casalinga contro Empoli e Milan che ha trasformato il Friuli in una terra di facile conquista, a Udine la tensione è stata così alta. L'ambiente bianconero non è affatto tranquillo. I Pozzo hanno strigliato la squadra e chiamato a rapporto i senatori, confermando, a tempo, Colantuono. L'aria che si respira però è pesante come confermano le dichiarazioni in conferenza stampa di Giaretta, con la società che scarica le colpe sulla stampa, colpevole di aver ingigantito il momento e di aver agitato i tifosi. La realtà invece è che l'Udinese, oltre alla vittoria alla prima con la Juventus e il secondo tempo orgolioso contro il Milan, ha dimostrato davvero poco e che i tifosi non sono affatto felici. Poco gioco, poche idee e soprattutto pochi punti raccolti.

Per questo motivo gli uomini di Colantuono non possono tornare dalla trasferta al Dall'Ara senza punti e sono chiamati a dare un'importante risposta in campo. Una sconfitta oggi, contro una diretta avversaria per la corsa alla salvezza, unico obiettivo per questa povera Udinese, averbbe un effetto devastante sia sulla classifica che soprattutto sulla testa dei giocatori. Il momento è particolare, quasi surreale. Se anche oggi non si dovessero raccogliere punti potrebbero cominciare a saltare delle teste, prima di tutte quella di Colantuono. L'allenatore è sempre il primo a pagare e l'ombra di Donadoni alleggia già nell'aria. 

Sezione: Focus / Data: Dom 27 settembre 2015 alle 14:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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