Anno 1981: la Primavera dell'Udinese vince il suo primo e unico titolo nazionale, diventando campione d'Italia al termine della stagione 1980-81.
Anno 2019: 38 anni dopo, l'Udinese Primavera retrocede al secondo livello, in Primavera 2, con quattro giornate d'anticipo. Retrocessione matematica prima della fine della stagione, alla seconda edizione della massima divisione giovanile nazionale a girone unico; il campionato ha adottato da appena due stagioni (dalla 2017-18) la nuova formula a 16 squadre (dalla stagione 2007-08, il format prevedeva tre gironi nel massimo livello, con 42 squadre complessive).

"Che fretta c'era, Udinese Primavera?", si potrebbe dire allora, ricordando il successo di Loretta Goggi, Maledetta Primavera, col quale giunse al secondo posto nella 31° edizione del Festival di Sanremo, proprio in quel 1981...

Scendere di categoria, con quattro giornate d'anticipo, non è onorevole per nessuna squadra; ma non si può non ricordare di chi stiamo parlando: ci riferiamo a ragazzi nati, quasi tutti, dal 2000 in avanti, mentre, in seconda battuta, anche a dei calciatori all'alba della loro carriera. Tralasciamo un attimo le loro capacità: a 17, 18, 19 anni, è giusto sbagliare, dev'essere permesso l'errore di percorso. Se poi la squadra retrocede, la responsabilità non può essere solo dei ragazzi, ma anche di chi guida e cura il settore giovanile. Detto questo, bisogna parlare del calcio giocato.

Più di ogni altra parola, sono le statistiche che rendono ancor più chiara la situazione. Della stagione attuale, considerando le 26 giornate di campionato in archivio (ci sono ancora quattro partite da giocare, la stagione regolare terminerà il 25 maggio), l'Udinese detiene già una serie di primati negativi in Primavera 1: minor numero di vittorie (3) e maggior numero di sconfitte (19), con conseguente minor numero di punti (13), che obbligano i bianconeri ad occupare l'ultima posizione in classifica (16°); peggior attacco (21 reti) e peggior difesa (64 reti) del torneo, con conseguente peggior differenza reti (-43). Aggiungiamo, a compimento di questa stagione disastrosa, alcuni numeri relativi ai match giocati nel solo 2019: 0 vittorie, 1 pareggio contro il Palermo (1-1) e 12 sconfitte, delle quali nove sono arrivate consecutivamente. In 13 gare, dunque, se guadagni solo un punto in classifica, la salvezza (o anche i play-out) diventa(no) pura utopia.

Eppure il percorso in campionato era stato iniziato col piede giusto: 3-2 al 1° turno, in casa, contro l'Empoli. Poi però, subito quattro sconfitte di fila e un girone d'andata nefasto, dove sono arrivate solamente altre due vittorie: col Sassuolo (1-0) alla 9° e col Milan (1-2) in trasferta. Dopo altri quattro passi falsi di fila, la dirigenza ha optato per il cambio in panchina: ai saluti David Sassarini, ecco Stefano Daniel, attuale allenatore. Il suo esordio è avvenuto alla 18° giornata, il 10 febbraio, contro l'Atalanta: è finita 4-1 per i bergamaschi. Nelle successive otto gare 1 solo punto raccolto, e il 28 aprile è arrivata la matematica retrocessione dopo il 2-0 con la Sampdoria.

Tanti fattori hanno causato la retrocessione. Un primo motivo, secondario ma che non deve essere sottovalutato, è l'incremento del livello del torneo: diminuisce il numero delle squadre, aumenta la concorrenza, così come il rischio di scendere in Primavera 2 (l'anno scorso l'Udinese si salvò vincendo il doppio confronto con l'Hellas Verona, ai play-out). Altri fattori, legati maggiormente al contesto bianconero, sono le incertezze dimostrate rispetto alla gestione del settore giovanile: a prova di ciò il cambio di panchina, ad esempio (solo Udinese e Milan hanno cambiato la guida tecnica durante la stagione, e proprio queste due squadre occupano gli ultimi due posti in graduatoria); ma anche il livello medio-basso della rosa, oggettivamente parlando e confrontandolo con quello di altri club. Poi, passando alla tattica e al comportamento dei giocatori in campo, le fragilità difensive e la poca resa offensiva sono evidenti.

Concludiamo con delle osservazioni sui singoli: in porta l'Udinese può contare su due ottime promesse, Gasparini (2002) e Crespi ('01): i due hanno comunque offerto buone prestazioni, a differenza della difesa, in netta difficoltà, praticamente ad ogni uscita; nel reparto difensivo, bocciati Vaško ('99) e Filipiak ('00), in crescita Ermacora ('00) e Donadello ('00), assieme al jolly Mazzolo ('01). A centrocampo, salgono solo Oviszach ('01; 3 gol in Primavera 1) e Gertsos ('00), altalenante Battistella ('01), scendono Ndreu ('99), Kubala ('00) e Ballarini ('01). In attacco, da osservare la stella Bocic ('00; 5 gol), mentre Compagnon ('01; 3 gol) può fare di più; Lirussi ('01) e Renzi ('01) rimandati.

Ora restano le ultime gare della stagione, da giocare per l'onore della maglia. Una volta terminato il campionato, si dovrà ripartire con nuove idee e con un nuovo progetto, subito, per la prossima stagione, dalla Primavera 2.

Sezione: Focus / Data: Mar 30 aprile 2019 alle 12:22
Autore: Emanuele Calligaris / Twitter: @41ema56
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