Vedendo in campo questo pomeriggio l'Udinese, la sensazione era quella che non avremmo segnato neanche se la partita fosse durata fino a domani mattina. Sotto di due gol a causa di leggerezze (Ekong prima e Musso poi) pagate a caro prezzo, i bianconeri hanno avuto tantissime occasioni per riaprire la partita e, chissà, per magari provare a pareggiarla, nessuna di queste sfruttata.

Emblema del match il gol clamorosamente sbagliato da Mandragora che, a tu per tu con il portiere, con tutto il tempo di calibrare la mira e scegliere la soluzione migliore, non solo non ha trovato la rete, ma nemmeno ha inquadrato la porta. Questa una delle tante chance letteralmente gettate al vento dagli uomini di Luca Gotti. Una partita che, ci fosse stata maggior freddezza nei momenti clou, avrebbe potuta essere tranquillamente vinta, visto che l'Udinese nei novanta minuti di gioco è apparsa nettamente superiore rispetto ad una squadra che, al momento, occupa addirittura il sesto posto in classifica.

Un problema cronico, quello del "mal di gol", che sta decisamente incidendo sulla stagione dei bianconeri. La squadra crea, costruisce i presupposti per timbrare il cartellino, ma puntualmente sul più bello viene meno. Colpa della poca freddezza sotto porta? Sicuramente, è inevitabile, ma in determinati casi ad incidere è anche la bravura dei portieri avversari.

Lasagna è stato il più pericoloso quest'oggi tra le file dei friulani, ma sappiamo benissimo di non trovarci davanti ad un giocatore dal killer instinct. Male Okaka, nervoso, abbastanza statico quest'oggi, ed in fuorigioco nell'unica occasione che l'Udinese era stata in grado di concretizzare con KL15. Cosa bisogna dire poi di Mandragora? Già contro il Milan sbagliò un gol da solo davanti al portiere, a pochi metri dalla porta. Oggi il centrocampista napoletano ha concesso il bis, sprecando una clamorosa opportunità a tu per tu con Sepe. Se non si segna è difficile pensare di vincere, anche quando la partita viene dominata. Per questo verrebbe da dire che l'Udinese ha meritato di perdere, perchè se produci così tanto e non concretizzi nulla non meriti di vincere.

Ad una settimana dalla fine del mercato, la dirigenza bianconera qualche riflessione su questo problema potrebbe anche farselo, magari intervenendo con un ritocco last minute in grado di assicurare maggiore precisione sotto porta. Utopia? Probabile. Il margine sulla zona retrocessione rimane ampio e la situazione sembra decisamente tranquilla, ma andare avanti così vorrebbe dire ambire al minimo indispensabile, ad un campionato fatto di vittorie e sconfitte alternate, di partite buone e di altre censurabili, senza la volontà di fare quel salto di qualità che i tifosi si aspetterebbero.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 26 gennaio 2020 alle 18:15
Autore: Jessy Specogna
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