I playoff di Serie A2 sono entrati nel vivo e si sono già giocate le prime partite delle semifinali. Nel Tabellone argento la Pallacanestro Trieste ha dominato contro Forlì, portandosi a casa il primo round per 49-72 con una vera e propria prova di forza, e l'Acqua San Bernardo Cantù ha superato l'APU Udine al PalaDesio, punteggio finale 64-61. 

I bianconeri si sono giocati le proprie carte fino all'ultimo possesso, chiuso con la tripla sbagliata di Moraschini e la preghiera da metà campo di Caroti respinta dal ferro. E' stata una gran bella partita di pallacanestro: fisica, combattuta, fatta di parziali e contro parziali.

Come pronosticato in fase di presentazione della serie, coach Adriano Vertemati ha fatto ampio ricorso a Lorenzo Caroti, difensore più adatto ad inseguire Anthony Hickey, usando Diego Monaldi come sesto uomo. In difesa la scelta ha pagato, perché l'americano è stato quanto meno contenuto: per lui 10 punti in 35 minuti, la stragrande maggioranza dei quali in transizione. L'attacco a difesa non schierata è una delle migliori armi dello statunitense e sarà importante per lo staff tecnico dei friulani trovare le contromisure adatte. Udine ha infatti perso ben 15 palloni, mentre Cantù solo 8. La difesa dei lombardi è senza dubbio asfissiante, ma in alcune occasioni i bianconeri hanno peccato di frenesia, sprecando buone occasioni di gioco a due con passaggi affrettati o imprecisi. 

Un'altra chiave del match è stato il tiro dall'arco. Un'arma a doppio taglio a cui hanno fatto ricorso entrambe le squadre, con risultati alterni che in parte spiegano i parziali di cui si è alimentata la partita. Stefan Nikolic è stato chirurgico nel primo tempo, chiuso con 3 triple a bersaglio che hanno permesso a Cantù di allungare, ma nel secondo tempo solo Lorenzo Bucarelli (2/2) e Solomon Young (3/4) hanno trovato la retina con continuità. Baldi Rossi ha chiuso con 1/7, Moraschini con 0/7 e Hickey con 0/4, percentuali irripetibili per tiratori del genere che testimoniano sì un buon lavoro della difesa ospite, ma anche come questo fondamentale sia quanto mai inaffidabile in partite così tese. Udine non ha fatto meglio, tirando con il 24% di squadra dall'arco dei 6,75m contro il 29% degli avversari. Caroti ha chiuso con 1/9, Ikangi con 1/5, Monaldi con 2/9 e Gaspardo con 1/4, anche così si spiega il punteggio molto basso nonostante il talento sul parquet. Coach Vertemati in conferenza stampa ha sottolineato questa cosa: "Avevamo almeno tre, quattro tiri aperti che non abbiamo segnato [...] In una serie di questo livello bisogna essere solidi su ogni aspetto. Proveremo delle cose diverse ma quello che conta sono i rimbalzi, le palle perse e i tiri aperti che vanno segnati".  Difficile aspettarsi in Gara-2 percentuali del genere, specie lato Cantù: Moraschini è un killer, soprattutto quando la palla pesa. Una cosa che il tecnico sa bene e che sicuramente rende importante approfittare delle sue serate no.

Con tutti questi errori al tiro i rimbalzi sono stati un altro fattore importante. L'APU si è fatta valere sotto le plance, strappando 42 rimbalzi di cui ben 29 offensivi, un dato impressionante che però non è stato sfruttato a dovere. L'intensità con cui i bianconeri sono scesi in campo è quella giusta, bisogna aggiustare la mira e prendere qualche decisione con più calma, senza intestardirsi sul tiro da lontano. Nel terzo quarto Udine si era riportata avanti giocando a ritmi alti, dando spesso palloni sotto per i lunghi. Una soluzione che non solo offre soluzioni importanti a giocatori di cui Vertemati ha estremo bisogno, ma che permette anche di allargare il campo. Matteo Da Ros ha avuto poco spazio in Gara-1 (14 minuti), forse perché lo staff dell'APU temeva andasse sotto fisicamente, stritolato tra Young e Baldi Rossi; le visioni del lungo però offrono un'opzione dal post alto che va approfondita, soprattutto quando la squadra fatica a trovare la retina.

Infine i singoli: c'è bisogno di Gaspardo e Monaldi. Con Jason Clark ai box, in Gara-1 per larghi tratti della partita è stato un 1 contro 5 di Mirza Alibegovic. Il figlio d'arte ha fatto canestro in ogni modo possibile e immaginabile, ma non può sostenere da solo l'attacco dei suoi. In Gara-2 servirà un Gaspardo più aggressivo sin da subito, come quello che nel terzo quarto ha messo spesso in difficoltà Baldi Rossi a suon di spallate. Inutile dire poi che capitan Monaldi deve essere più efficiente. In uscita dalla panchina le sue percentuali al tiro possono diventare il fattore X che chiude o riapre la sfida. Lo stesso vale per Cannon: nonostante la difesa canturina in area sia una vera cortina di ferro, l'americano non può prendersi solo 2 tiri in tutta la sfida. 

Il secondo atto della serie ci aspetta questa sera, con la palla a due che verrà alzata alle ore 20 e 30. Coach Vertemati è bravissimo a trovare gli accorgimenti necessari, sicuramente al PalaDesio vedremo un'APU Udine pronta e motivata.

Sezione: Basket / Data: Mar 21 maggio 2024 alle 11:30
Autore: Gabriele Foschiatti
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