Oggi più che mai siamo tutti un po’ alpini. Un fiume di penne nere, giovani, anziani, ultra 90enni, sfila fiero tra canti di allegria, di una giovinezza dello spirito che non ha età. Impossibile non sentirsi coinvolti dai sorrisi e dall’entusiasmo di quell’ordinato scorrere di uomini che procedono a passo di marcia, trainati dalle musiche di bande e fanfare. 

Ci sono, ritti e fieri, malgrado le rughe sul volto, i capelli bianchi, la schiena ricurva e le gambe stanche. D’altra parte, la forza d’animo e la forza di sopportazione del sacrificio che hanno temprato le scorse generazioni non trovano di certo ostacolo in qualche chilometro da percorrere a piedi. Le maniche di camicia rimboccate per loro non sono un semplice modo di dire; sono piuttosto il naturale atteggiamento nei confronti della vita e delle sue avversità.

Oggi, nella giornata degli Alpini e dei suoi valori, l'Udinese si gioca la sua salvezza a Verona. Chissà se i bianconeri, giocatori e dirigenti, riusciranno a prendere esempio da queste penne nere e da cosa sono state in passato e cosa sono ancora tutt'oggi. Perché essere alpini vuol dire avere dei precisi valori, quali l'amicizia, la solidarietà, l'amore per la patria e la terra. Valori che anche chi va in campo con la maglia bianconera, una maglia che rappresenta in Friuli e non solo un'azienda, dovrebbe avere. 

Fedeltà, battersi fino alla fine. Vorrei vedere questo, nulla di più. In campo e fuori.

Sugli spalti noi dovremmo farci forza, imparare a sopportare, imparare a ricucire e ricostruire. Ma sui tifosi non ho dubbi. Gli alpini oggi sicuramente saranno sugli spalti, come sempre pronti a combattere. Chissà se li vedremo anche in campo...

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 13 maggio 2018 alle 09:33
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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