Valerio Bertotto, un capitano con la C maiuscola, perché legato indissolubilmente a una città, a una squadra, a due colori. Quando si parla di lui si pensa subito all'Udinese, a tante sfide, a tante partite e soprattutto alla cavalcata in Champions. Dici Bertotto e pensi alla notte del Camp Nou, quando il capitano a metà campo stringe la mano al grande Puyol e poi cerca di fermare il funambolico astro che di nome fa Ronaldinho. 

Un friulano d'adozione, perché il Friuli Berotto lo ha adottato. Torinese Bertotto, cresciuto nel Barcanova, piccola squadra torinese che nella sua storia ha lanciato diversi giocatori, diventato professionista all'Alessandria, prima di arrivare nel 1993 a 20 all'Udinese e vivendo in prima persona l'ascesa della squadra, dalla Serie B all'essere presenza fissa del massimo campionato, fino alla prima storica qualificazione in Europa, nel 1997, qualcosa d'impensabile all'epoca. Senza poter immaginare di fare ancora meglio: il terzo posto in Serie A nel 1997/98, la qualificazione in Champions League nel 2004/05 e la partecipazione al massimo torneo continentale nel suo ultimo anno a Udine. Per un totale di 13 stagioni e 334 partite e 3 reti, record assoluto di presenze per l'Udinese.

Tanti auguri Valerio, tanti auguri capitano!

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 15 gennaio 2019 alle 21:37
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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