Radio mercato ne è sicura: Stefano Colantuono sarà il nuovo allenatore dell’Udinese. In attesa di conferme o meno da parte della società, ci soffermiamo sulla figura umana e sportiva di uno degli allenatori più apprezzati nel panorama calcistico italiano. Romano di nascita, Stefano Colantuono vanta nel suo curriculum una buona carriera calcistica come difensore centrale con numerose presenze in Serie A e in Serie B condite dal successo in Mitropa Cup del 1985 con la maglia del Pisa, dove in finale contro il Debrecen, Colantuono sigla anche una rete. Difensore roccioso e di carattere, mantiene queste caratteristiche anche in panchina dove ad un carattere serio e forte abbina una grande dedizione al lavoro, doti imprescindibili per un allenatore che si è fatto da solo e che per arrivare in Serie A ha dovuto fare tanta gavetta.
L’avventura da allenatore inizia quasi per caso, nel Marzo del 2002, quando ancora Colantuono non aveva completato il corso da allenatore ed era a tutti gli effetti ancora un calciatore. E’ il vulcanico patron della Sambenedettese, Luciano Gaucci, ad affidargli la panchina del club marchigiano, fino a quel momento impantanato nei bassi fondi della C2. L’avventura diventa meglio di una favola, nove partite e nove vittorie di fila con la Sambenedettese sorprendentemente ai Play Off, poi vinti in finale contro il Brescello per una promozione in C1 cui nessuno avrebbe potuto credere alla vigilia del campionato. L’anno dopo ad impedire il secondo miracolo ci pensa il Pescara che batte ai Play Off promozione la Sambenedettese giunta quinta in campionato. Da qui, due ottime stagioni in Serie B prima con il Catania poi con il Perugia fino all’approdo, nel 2005, all’Atalanta, club che lo consacrerà a livello professionale. Arriva subito la promozione con vittoria del campionato cadetto (81 punti), e l’anno dopo in Serie A sono addirittura 50 i punti conquistati (ottavo posto), che rappresentano per la Dea un record tutt’ora imbattuto nella massima serie.
All’apice (fino a quel momento) della sua carriera, arriva la chance Palermo, club per il quale Colantuono firma nel 2007. Sembra essere il definitivo salto di qualità ma l’avventura non andrà per il meglio e dopo due stagioni travagliate e due esoneri, lascia il Palermo per tentare la risalita in Serie A con il Torino, fallita di un soffio nella finale Play Off persa contro il Brescia. Nel 2010 il clamoroso ritorno all’Atalanta, club dove il tecnico romano ha ottenuto i maggiori successi. Al primo tentativo riporta subito la squadra in Serie A (vincendo ancora una volta il campionato cadetto) e l’anno dopo nella massima serie raggiunge una straordinaria salvezza, nonostante il gap di 6 punti di penalizzazione comminati all’Atalanta dopo il caso calcioscommesse. Dopo un'altra salvezza nella stagione 2013/2014, arriva nella stagione ancora in corso, l’esonero ( a sorpresa) nonostante la squadra fosse ancora in piena lotta per salvarsi (salvezza poi raggiunta con il tecnico Reja).
E’ di pochi giorni fa la notizia della rescissione del contratto che legava Colantuono all’Atalanta fino al 2017, con il tecnico ora libero di accasarsi in altri lidi. Stefano Colantuono è amante del 4-4-1-1 (in alternativa 4-4-2), modulo che esalta il gioco sugli esterni, proprio quello che manca a Udine da troppo tempo. Può essere la soluzione giusta per far ripartire la macchina Udinese, al quale una figura carismatica e dedita al lavoro come Colantuono non può che fare bene, senza dimenticarci che il nuovo assetto tattico potrebbe portare al pieno recupero di quegli elementi della rosa (Gabriel Silva e Widmer per citarne due) che nell’attuale formazione non riescono a rendere secondo le aspettive. Per il tecnico romano può essere l’occasione della consacrazione dopo quanto di buono fatto vedere a Bergamo e dintorni. In tutto questo viene da chiedersi cosa starà pensando Andrea Stramaccioni, ancora sotto contratto con l’Udinese e autore di un campionato ben al di sotto delle aspettative che domenica avrà il suo epilogo a Cagliari. Conoscendo la società avremo molto presto tutte le risposte ai nostri dubbi.
Maurizio Pilloni - TuttoUdinese.it
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