Cambio di modulo contro il Brescia o avanti con il 3-5-1-1? Secondo mister Tudor parlare di moduli è cosa inutile, è soltanto una questione di numeri. Quella che conta è la mentalità, che deve essere offensiva sia in casa che in trasferta, l'essere propositivi fa la differenza. Vero, ma non è tutto. Non ho fatto Coverciano, ci mancherebbe altro quindi che mi permetta di contestare un tecnico professionista, ma credo che il modulo abbia pure sempre la sua importanza.

Perché schierare cinque centrocampisti non è la stessa cosa di schierare tre attaccanti. Ed è proprio qui che voglio arrivare. Perché non proviamo a giocare con tre punte? E' il mio cruccio ormai da tempo, chi mi legge e mi ascolta lo sa bene. Guardando i giocatori a disposizione e le loro caratteristiche, penso che questa Udinese sia costruita per un 4-3-3 o per un 4-2-3-1. 

Eppure quello schieramento di guidoliniano stampo rimane ancora oggi un dogma assoluto. Solo a Delneri è stato consentito di cambiare, passando alla difesa a quattro. Velazquez c'ha prima provato, sfoggiando un 4-2-4 e poi rinunciato alle prime difficoltà. Per il resto modulo immutato. Cambiano i giocatori ma il modo di stare in campo resta sempre lo stesso. 

Tudor in estate aveva annunciato dei cambiamenti radicali, cosa che poi non è avvenuta. Perché? Non so darvi una risposta certa. Perché comunque questa squadra potrebbe rendere, e forse di più, con un modulo più offensivo. 

Con i colleghi Tavian e Martorano mi sono messo, a fine conferenza stampa, a fare alcuni ragionamenti tattici. Tutti e tre eravamo d'accordo sul fatto che cambiare si può. Per tutti e tre sarebbe perfetto il 4-2-3-1. Dietro senza problemi: due centrali li abbiamo, Ekong e Becao, Samir rende forse meglio come terzino sinistro e Larsen a destra non ha problemi. A centrocampo due mastini, a rompere il gioco e a fare filtro: Mandragora e Wallace oppure Jajalo se si vuole comunque puntare su un regista basso. Centrocampisti offensivi, trequartisti e seconde punte ne abbiamo in abbondanza: Fofana, De Paul (che alto a sinistra si può esaltare), Barak, Pussetto, Lasagna (che può imparare anche a fare l'esterno alto) possono giocare nei tre dietro alla boa centrale Okaka e Nestorovski. 

Perché rinunciare a tutto questo pontenziale offensivo? Mai come quest'anno le alternative ci sono e sono anche buone. Siamo onesti, da cinque anni a questa parte non c'era mai stata una squadra così attrezzata, ricordiamoci bene gli anni in cui le nostre uniche alternative in attacco erano Perica e Matos. Sfruttiamo a pieno allora questa rosa.

Tudor mi ascolterà? Chissà. Io il messaggio anche oggi gliel'ho lanciato.

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 20 settembre 2019 alle 19:17
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
vedi letture
Print