La discesa al PalaMaggetti di Roseto è, storicamente, gara difficile per Udine; ambientale, tecnica, anche tattica.

Quest’anno, poi, la compagine abruzzese vive una dimensione, per così dire, peculiare: mi spiego.

In base all’accordo stipulato con la Stella Azzurra Roma (prestigiosa fucina di talenti), la squadra di Cimorosi e Noranteha ricevuto dai romani circa 350.000 euro per spese varie, oltre a cinque atleti under 20 (a carico di questi ultimi), indicati dallo staff tecnico scelto dalla Stella Azzurra (a differenza dello staff dirigenziale di competenza rosetana). I costi dei restanti giocatori e tutti quelli relativi allo svolgimento del campionato sono a carico dei rosetani.

L’allenatore prescelto è stato ovviamente Germano D’Arcangeli, ex-capo allenatore dei capitolini nei campionati di serie B, Under 20 Eccellenza e Under 18 Eccellenza. Un maestro di basket, necessario per inserire al meglio i propri virgulti in un campionato competitivo e complicato come l’A2 di oggi.

L’ambiente ha maldigerito questa collaborazione (guai a chiamarla fusione): la curva biancazzurra, infatti, contesta dirigenza, staff e società romana (mai i giocatori) in ogni gara; dopo quella contro la Hertz di quattro settimane fa gli animi si sono però esacerbati, i diverbi sono trascesi con coach e vice; pronta la replica, durissima, di Cimorosi e Norante (che qualche stagione fa li difese contro la penna di chi Vi scrive queste righe), additando ‘pochi elementi’ quando invece il sentimento è probabilmente popolare.

Non prendo cappello da alcuna parte: dico solo che vedere una squadra che rimane a Roma cinque giorni su sette è difficile per una piazza passionale e competente come quella rosetana. E lo dico senza ironie: li ricordo sin dai tempi della gloriosa Cordivari. Poco giova che tutto ciò abbia a che fare con interessi e diritti dei ragazzini (talentuosissimi anziché no) aggregati ai senatori, primo tra i quali il diritto all’istruzione: il comunicato della Curva Nord 1927 non ammette repliche. Tranne forse le denunce minacciate dalla dirigenza rosetana. 

Basket giocato, ora.

Roseto, dopo un traumatico esordio da 2 vinte e 7 perse, si è rimessa in carreggiata vincendo 8 delle ultime 13 gare, quattro su cinque prima di arrivare alla gara contro Udine. 

Merito di un roster di base molto solido, esperto e collaudato: il tiratore Wes Person, ex-Troy che (come nell’anno da senior all’università) segna quasi 19 punti a gara; il cavallo di ritorno Brandon Sherrod, atletico pivot reduce da una bella stagione a Scafati il quale segna 14 punti e tira giù 6 carambole a gara; il veterano Simone Pierich, goriziano trentasettenne figlio di Elvio (10+3 a gara).

Gli altri tre giocatori che stanno più a lungo sul parquet sono il play italo-dominicano YannCarlos Rodrìguez; il play LazarNikolic e soprattutto l’ala Nicola Akele, 24enne trevigiano di scuola Reyer e reduce dall’università di Rhode Island, capace di mettere a referto 13 punti abbondanti a gara.

Attorno a loro, giovani di belle speranze capitanati da Paul Eboua (14’ e 5 punti a gara), con il talento in crescita di DalphPanopio a fare da scheggia impazzita, Abramo Pené Simonovice Iannelli.

Gara da vincere eludendo quanto preparerà con sagacia tattica D’Arcangelo, facendo valere le proprie capacità che sono indubbiamente superiori a quelle abruzzesi. Formazione, quella di Roseto, che da qualche settimana ha perso il talento di Franko Bushati che si è accasato alla Leonis Roma (scegliendo quindi di rimanere nella capitale anche gli ultimi due giorni della settimana…)

Udine non deve sottovalutare Roseto, nemmeno se riuscisse a infilare un parziale pesante a favore già all’inizio, rimanendo concentrata come successo a Cento. Roseto segna quanto Udine ma subisce sette punti in più a gara: è qui che i friulani dovranno inserirsi, evitando la presumibile pressione degli uomini di casa e facendo girare bene palla. Dal punto di vista difensivo Trevis Simpson dovrà prendere bene le misure a Person, che mette a referto quasi il 25% dei punti realizzati dalla squadra. Idem per Ciccio, Chris e Marshawn che sotto le plance dovranno tenere a bada due ‘cagnacci’ come Sherrod e Pierich.

Palla a due a mezzodì, un lunch match di stampo televisivo. Dirigerà l’incontro la terna condotta da Beneduce. Che Iddio ce la mandi buona.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 24 febbraio 2019 alle 09:40
Autore: Franco Canciani
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