L'Udinese ha bisogno di gol. Gotti, giustamente, chiede agli attaccanti qualcosa in più. Bene fare manovra, bene aiutare anche in fase difensiva ma alla fine conta soltanto buttarla dentro. D'altronde è questo il mestiere di chi gioca davanti, altrimenti uno farebbe un altro ruolo.

Punte spuntate, lo dicono i numeri. Nelle ultime 7 partite solo due reti. Troppo poco. Ad oggi i capocannonieri, si fa per dire, della squadra sono De Paul  e Okaka, con 5 gol a testa. L'argentino ha nelle corde anche la finalizzazione, ma Gotti lo vede meglio più arretrato, Okaka è un attaccante di sistema, uno che sportella e ti porta via l'uomo. Lasagna e Nestorovski fino ad oggi hanno deluso. Teo un mistero. 

Marino ha parlato di caratteristiche diverse, come se segnare poco possa essere una qualità invece che un limite. Vero che i nostri punteros, salvo qualche parentesi, in carriera non hanno mai raggiunto con facilità la doppia cifra ma qualcosa in più si doveva fare. Non si può mascherare limiti ed errori (soprattutto sotto la gestione del tecnico veneto di occasioni i bianconeri ne hanno create molte e anche a Torino di palle gol, purtroppo non concretizzate, ce ne sono state diverse) con una questione di caratteristiche individuali e di squadra. Ripeto, di chance ce ne sono state parecchie e gli errori sotto porta sono stati spesso grossolani.

Di fronte l'Atalanta, un vera e propria macchina da gol. Il solo Gosens, per chi non lo conoscesse è un difensore, di gol ne ha fatti 8. Gli ex Muriel e Zapata 13 a testa, Ilicic 15. Insomma altri numeri e ovviamente altra classifica. Nessuno chiede ai nostri rendimenti del genere, ci accontenteremo di meno, ma un'inversione di tendenza, se si vuole raggiungere al più presto la salvezza è indispensabile.

Oggi la coppia sarà composta da Okaka e da Lasagna, con Nestorovski, abulico anche a Torino, in panca. Da KL15, dopo tante belle parole, attestati di fiducia, riconoscimenti ci si aspetta davvero di più. Quelle potenzialità, che tutti gli riconosciamo, devono essere messe in campo. Inutile girarci attorno, da Kevin ci si aspetta gol. Ormai ne è passato di tempo dalla sua stagione importante (era il 2017-18, poi 10 gol in due anni). Vero che il gioco dei bianconeri non gli è tanto affine ma quando ha la palla solo da spingere dentro non può sbagliare. Se non ultima chiamata quasi. A 28 anni deve dimostrare veramente di che pasta è fatto, se può essere un giocatore davvero importante o se questo è già il suo massimo. 

Scalpita anche Teodorczyk. Il polacco, tra i quattro, è quello che in carriera ha avuto numeri migliori. Qui però è arrivato rotto. Ora dice di stare bene. Una chance gli va data, magari non da ala.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 28 giugno 2020 alle 12:24
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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