Allan Marques Loureiro, 22 anni da Rio de Janeiro, è il migliore – senza dubbio – della covata verdeoro sbarcata in Friuli la scorsa estate, tanto da entrare nel cuore bianconeri dopo appena una stagione e mezza in Italia.

Allan i tifosi dell’Udinese l’hanno eletta miglior giocatore del 2013: se lo aspettava?
"No, ma per me è qualcosa d’incredibilmente bello perché io vivo per cercare di regalare gioia ai nostri tifosi che ci sono sempre stati vicini, nei momenti bui e in quelli belli. Sapere che hanno notato il lavoro che ho fatto in questi mesi mi riempie d’orgoglio".

Ci fa un bilancio del suo primo anno e mezzo in Italia?
"Non credevo di giocare così tanto e subito. In Brasile, dopo aver firmato per l’Udinese, avevo parlato con tanti miei connazionali che avevano militato in Italia e che mi avevano avvisato di come, soprattutto all’inizio, sarebbe stata dura. È vero, non è stato semplice, ma se mi sono ambientato immediatamente devo dire grazie a mister Guidolin che mi ha aiutato molto e a mia moglie e mio figlio che mi danno la forza di migliorarmi ogni giorno".

Provi a racchiudere in una fotografia il momento più basso e quello più alto della sua stagione...
"Il più duro e difficile è legato all’esclusione dalla lista Uefa, a settembre, quando pensavo di non rientrare nei piani del mister. Quello più bello, senza dubbio, è legato alle otto vittorie consecutive quando abbiamo tagliato un traguardo pazzesco in ogni categoria, figuriamoci in un campionato durissimo come quello di serie A".

C’è qualcosa che rimpiange nella sua pur giovane carriera?
"Sì, quello di non aver ancora segnato nemmeno un gol con la maglia dell’Udinese. Ci sono andato vicino in tante occasioni, ma non sono mai riuscito a buttarla dentro. Speriamo di riuscirci nel 2014, e, anzi, ne vorrei realizzare almeno un paio, ma non devo pensarci troppo altrimenti continuerò a sbagliare la mira!"

Il prossimo è anche l’anno del Mondiale nel suo paese. Alla Seleção ci pensa mai?
"Il mio sogno è uguale a quello di tutti i brasiliani e cioè giocare in nazionale. Ma il Brasile è una squadra fortissima e, in particolare a centrocampo, Scolari ha a disposizione dei veri fenomeni. Onestamente penso di non essere ancora pronto e di dover lavorare tanto a Udine per migliorare. Poi, magari, fra tre-quattro anni, se dovessi essere all’altezza, sarei onorato di essere convocato".

E sulle polemiche legate al denaro speso dal suo governo per organizzare la coppa del mondo cosa ne pensa?
"Ha ragione Romario a dire che questo Mondiale è il più grande furto mai realizzato ai danni della popolazione brasiliana. Il nostro è un grande paese, ma ha tanti problemi da risolvere. E questi miliardi potevano essere investiti nel miglioramento del sistema scolastico, nella realizzazione di nuovi ospedali, che da noi sono sempre pieni e con la gente accampata nei corridoi, e per cercare di regalare almeno una speranza a chi vive ancora nelle favelas".

Cosa augura ai tifosi dell’Udinese per il 2014?
"Tanta serenità, ma soprattutto che il prossimo anno sia migliore, a livello di risultati, del finale di 2013. Sono sicuro che questo gruppo si rialzerà e tornerà a regalare ai nostri supporters le soddisfazioni che meritano".

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 01 gennaio 2014 alle 11:00 / Fonte: Messaggero Veneto
Autore: Francesco Digilio / Twitter: @@FDigilio
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