Marco Silvestri ha risposto a cinque domande da parte della Gazzetta dello Sport. 

Marco Silvestri, lei è nato milanista e inizia il secondo anno da portiere dell’Udinese a San Siro. Chi era il suo idolo? «Dida. Mia moglie ha trovato all’asta una sua maglia e me l’ha regalata. Poi l’ho fatta firmare. San Siro è lo stadio dei sogni, ma con i campioni d’Italia non partiamo battuti. L’Udinese c’è, può valere la parte sinistra della classifica».

Che pensa del Milan? «Lo scudetto è meritato. Pioli, che ho avuto al Chievo, a livello umano è super. Maignan è un portiere decisivo, ha personalità, non rischia. Con Ospina è stato il migliore della scorsa Serie A. Ma il più forte è Leao. Spacca le partite».

Il vostro Leao? «È Deulofeu. Ma il Tucu Pereyra è straordinario».

Lei arriva da un gran torneo. E in precampionato, dopo l’intervento per ernia inguinale, è partito forte. Che letterina manda al c.t. azzurro Mancini? «Nessuna letterina. Devo fare in modo che la convocazione sia automatica. Ho in famiglia una squadra di tifosi. Ogni volta che escono le convocazioni sperano... Credo di essere migliorato, grazie ai miei preparatori».

Il look per San Siro? «Le treccine. Me le fa la signora Charity, a mia moglie Sofia piacciono e i capelli lunghi mi danno fastidio».

Sezione: Notizie / Data: Sab 13 agosto 2022 alle 10:57
Autore: Jessy Specogna
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