Pescara-Livorno, trentacinquesima giornata del campionato di Serie B. Mezz’ora di gioco. Improvvisamente, un calciatore dei granata cade a terra. Sembra uno scivolone come tanti, ma, dopo essersi rialzato, il ragazzo crolla nuovamente al suolo. Un movimento sospetto delle spalle lascia intendere che la situazione è grave. Nessuno può o forse vuole immaginare che la vita del livornese stia volgendo al termine, come accadrà di lì a breve. Il mondo del calcio si ferma sbigottito di fronte alla scomparsa di uno dei suoi figli, di nome Piermario Morosini.

Un destino tragico, condiviso purtroppo con tanti altri colleghi, dagli spagnoli Antonio Puerta e Daniel Jarque all’ultimo caso, il Capitano della Fiorentina Davide Astori. Morti silenziose ed improvvise, spiazzanti per come si sono verificate senza il minimo preavviso, scioccanti agli occhi degli appassionati, che, inconsciamente, considerano i propri beniamini veri e propri idoli intoccabili. Così, ogni volta in cui si verifica un dramma simile, lo sgomento è enorme.

Piermario non era un campione affermato. Bergamasco di nascita, friulano d’adozione per via delle sue giovanili nell’Udinese, era rimasto nell’orbita del club bianconero, finendo in prestito per crescere e diventare uno dei talenti del futuro. La società dei Pozzo ci aveva visto lungo puntando su un centrocampista presto convocato dalle varie selezioni nazionali. Le tappe di Bologna, Vicenza, Reggio Calabria, Padova e Livorno dovevano solamente essere propedeutiche per valorizzare il ragazzo classe 1986.

Purtroppo, la storia di Morosini non ha avuto un lieto fine, non si è conclusa con l’affermazione in Serie A, magari con la vittoria di un trofeo importante. Piermario non ha potuto assaporare la massima categoria. Il suo cuore si è fermato bruscamente a causa di una cardiomiopatia aritmogena, una malattia genetica ereditaria, silente ed infida proprio perché impossibile da prevedere con largo anticipo. Di lui resta il ricordo di un ragazzo sorridente, tranquillo nella sua routine, felice di vivere e condividere il calcio, la sua grande passione. Un amore grande, interrotto in quel maledetto 14 aprile di 6 anni fa.

Sezione: Notizie / Data: Sab 14 aprile 2018 alle 10:50
Autore: Federico Mariani
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