È un Simone Scuffet sempre più in estasi quello che sta vivendo un vero e proprio sogno, tra debutto in serie A, parole al miele da parte di tutti, ammirazione sconfinata da parte dei tifosi ed interesse dei grandi club europei. Le sue parole, rilasciato a Tuttosport, non possono che essere quindi piene di felicità, di contentezza e di soddisfazione: "Ho altri tre anni di contratto. Qui vivo l'emozione di essere il primo friulano titolare in bianconero dopo 10 anni, sento un affetto particolare dell'ambiente. Questo è il posto giusto per migliorare e per dimostrare il mio valore. Poi, per un portiere, allenarsi sui tiri di Di Natale è sempre un bel banco di prova. Ti fa arrivare pronto alla Domenica. La Nazionale come terzo ai Mondiali?  L'ho letto anche io, mi sembra un'esagerazione. E' presto, molto presto. La strada è ancora lunga. Di sicuro ho avuto un vantaggio nel giorno dell'esordio.

A chi mi ispiro tra Zoff e Buffon? Purtroppo Zoff non l'ho ancora conosciuto, Buffon l'ho incrociato allo J-Stadium, ma non ho avuto modo di parlargli. si tratta di due leggende, è un onore finire nella stessa frase, insieme a loro. Il mio sogno è la Nazionale, sin dal giorno in cui ho cominciato a giocare, e qui si parla di due campioni del mondo. I consigli tra i pali arrivano dagli allenatori ma anche dal papà. In realtà i trascorsi di papà tra i pali li ho scoperti piuttosto tardi, coincidenza ha voluto che il ruolo fosse lo stesso. Oggi ci confrontiamo sul mio modo di stare tra i pali, mi dà consigli. Il mister e lo staff insistono sulla necessità di mantenere la stessa mentalità: in questo momento so di dover crescere tanto, è la priorità. E ogni giorno aggiungo qualcosa, l'impegno è tanto. Voglio scavare al massimo il mio potenziale, per farlo lavoro su molti aspetti, dalle uscite al gioco con i piedi, e studio tanti gli avversari al video. E' un modo per arrivare alle partite con maggiore sicurezza, perché sento di poter guadagnare un piccolo vantaggio prima di scendere in campo. E, alla fine, conta perché il ruolo del portiere,c he vive la partita da solo, è quello che più di ogni altro sintetizza il gusto della sfida".

Sezione: Notizie / Data: Ven 21 febbraio 2014 alle 08:30
Autore: Stefano Pontoni
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