L'ing. Carlo Longhi, ex arbitro internazionale ed oggi componente della Commissioni Impianti della Lega Nazionale Professionisti, ha rilasciato un'intervista a Udinese Channel.

In Italia si sta parlando molto di nuovi stadi ma l'unico cantiere aperto è quello di Udine...

"E' eccezionale vedere come si sta lavorando qui a Udine. A inizio campionato lo stadio era ancora da definirsi, è incredibile quanto i lavori stiano andando avanti. Sta venendo fuori uno stadio a misura d'uomo e l'augurio per il calcio italiano è che anche le altre squadre possano adeguarsi a questi standard".

Quando il calcio italiano avrà impianti ottimali?

"Ci sono in fase di progettazione diversi stadi sia per squadre di serie a che di b. Speriamo che si riesca a fare una legge che possa dare a tutte le attività sportive di poter gestire un proprio impianto e di farlo moderno con tutte le caratteristiche che servono per riportare le famiglie e i bambini allo stadio. Lo stadio dev'essere vissuto tutta la settimana, non solo durante la partita".

Udine dimostra che si può abbattere il muro della burocrazia? 

"Infatti io dico sempre di far vedere questo stadio, perché è anche possibile rimodernare un vecchio impianto aggirando così le beghe burocratiche e renderlo vivibile tutta la settimana. Io credo che addirittura per la fine del campionato ci saranno due nuovi settori pronti per essere utilizzati qui al Friuli".

Lo stadio nuovo fattore importante per rendere ancora più carico l'ambiente?

"Nella mia esperienza di 200 partite di Serie A ho arbitrato in stadi dove c'erano le piste atletiche intorno al campo, ma quando andavo in quei campi dove i tifosi erano attaccati al rettangolo verde avevo una carica superiore. Un tifo così forte oltre che dare la giusta energia ai giocatori la dava anche a noi arbitri che cercavamo così di sbagliare il meno possibile".

Sezione: Notizie / Data: Ven 21 novembre 2014 alle 13:30 / Fonte: udinese.it
Autore: Ivan Cagnucci
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