Se si pensa a Napoli - Udinese, il pensiero non può che andare verso Totò Di Natale. L'ex attaccante, napoletano d'origine e diventato leggenda del club bianconero, ha rilasciato un'intervista ai microfoni del Corriere dello Sport, trattando varie tematiche, a partire proprio dal legame particolare con Napoli: "Credo di averci giocato contro sette, otto volte. Sono molto tifoso e a Napoli c'erano i miei fratelli, mi dispiaceva.. Ridendo e scherzando però gli ho segnato nove gol, sei in due partite. Perchè non ho giocato nel Napoli? Perchè non mi hanno voluto". 

Di Natale prosegue poi parlando dei suoi inizi ad Empoli: "Presi il treno per Empoli da solo a 14 anni. Ai tempi non ce la passavamo tanto bene. Mio padre carpentiere, quattro figli maschi e una femmina. Quando non andavo a scuola papà mi portava al cantiere con lui, ho fatto il muratore, a’ cardarella, portami il secchio e il pennello, mi faceva verniciare. Non era cosa per me. L’unico modo per uscire da lì era il calcio. Dopo un solo provino Silvano Bini mi aveva segnalato all’Empoli... Non fu facile, soprattutto all’inizio. Quattro mesi e scappai, tornai a Napoli. Mi mancava tutto. Furono Bini e Montella a convincermi a rientrare. E l’anno dopo proprio Vincenzo se ne andò a Genova. A Empoli mi sono stabilito." 

L'ex capitano bianconero si sofferma poi su Udine: "Ci salgo ogni quindici giorni, ho un sacco di attività. Immobiliare, un'azienda di caffè, le scuole calcio. Udine è bellissima, una volta ho detto che ho portato il sole, e c'è anche il mare a cinque minuti da casa mia". 

Di Natale racconta poi del suo famoso rifiuto alla Juventus: "Quando c'era Delneri, a Udine era tornato Guidolin. Un anno prima avevo rinnovato per altre quattro stagioni. Non mi andava di partire. Dissi al Presidente Pozzo, per me un papà, "Io resto per sempre, se proprio volete che vada alla Juventus mi dovete cacciare". Non ho nessun rimpianto". Ma Delneri non fu l'unico che cercò di portare Di Natale in quel di Torino: "Anche Conte mi voleva alla Juve. Gli dissi "tu vai a mille, io vado piano, che ci vengo a fare?" 

L'ex capitano bianconero poi lascia un giudizio sui suoi 209 gol in Serie A: "Segnai 209 gol in tutto, non sono pochi. Mi dispiace quando sento e leggo che quel giocatore è scarso, che quell'allenatore non è buono.. Bastano due partite fatte bene e il giudizio si capovolge"

Infine, un commento sul suo ex compagno Alexis Sanchez: "Alexis a 17 anni era incredibile. Fuori da Udine i più forti che ho visto sono stati Baggio, Del Piero, Totti, ma quando ho visto Maradona... Dal vivo, mi sono emozionato"

Sezione: Gli ex / Data: Sab 08 febbraio 2025 alle 08:50
Autore: Mirko Mauro / Twitter: @mirkomauro95
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