Non ci sarebbe nemmeno bisogno di presentare una partita come Forlì-Udine, gara che fa ormai parte della tradizione della A2 e della tradizione bianconera come di un match dall'elevato valore simbolico. Oltre ai due punti in palio c'è una rivalità che, specialmente in una stagione come questa, "magra" di corazzate quali potevano essere, ad esempio, le due bolognesi, Treviso e (non me ne vogliate) Trieste, rende questo match ben più interessante e importante di quasi tutti gli altri incontri di campionato. La risposta del Carnera, all'andata, fu decisamente importante e la compagine bianconera riuscì, senza troppi patemi, a regalare l'hurrà al pubblico friulano. Domenica sera, alla Unieuro Arena, ci sarà, ad attendere capitan Antonutti e compagni, la risposta del pubblico forlivese e di una squadra, quella allenata da coach Dell'Agnello, che vorrà certamente vendicare le due sconfitte di questa stagione contro Udine (85-95 proprio a Forlì in Supercoppa, 81-69 all'andata al Carnera) e difendere un secondo posto raggiunto grazie alla doppia sconfitta di Mantova e, purtroppo, dell'Apu e della vittoria dei biancorossi su San Severo. Il recente cammino di Forlì non è però tutto rose e fiori se è vero che prima della più recente vittoria si contano due k.o. contro la capolista Ravenna e il fanalino di coda Orzinuovi, corsaro proprio alla Unieuro Arena grazie a 27 punti di Anthony Miles. Alti o bassi che siano, i biancorossi rimangono una delle principali forze del girone, specialmente per quanto riguarda la produzione offensiva che, a Est, è inferiore solamente a quella di Montegranaro (83.1 vs 81.8). Forlì è anche squadra che perde pochi palloni e che tende ad affidarsi alle iniziative dei singoli, con ben sei giocatori a roster in grado di produrre punti in doppia cifra per partita di media.

Dall'altro lato arriva una Apu certamente scontenta dopo il pessimo risultato della gara interna persa contro Milano e solamente l'accenno di rimonta finale va considerato come un tratto positivo di quell'incontro. Lo stop, dopo quattro successi consecutivi, è stato sorprendente per certi versi. Sorprendente vedere, ad esempio, una squadra che sembrava aver stretto le proprie linee in difesa concedere 90 punti a una Milano priva del suo miglior talento offensivo senza mai dare segni di reazione. Sorprende continuare a vedere, in certi momenti critici della partita, la mancanza di leadership da parte degli interpreti in bianconero, sia in campo che in panchina. Sorprende, d'altro canto, vedere una formazione sportivamente morta risorgere con 12 punti infilati in un amen e sfiorare l'impresa di vincere una gara già persa. Paradossi, ma il basket e lo sport in generale ne regala quanti ne volete. Ora la classifica vede l'Apu quarta assieme a Ferrara e Imola ma va fatto notare che, altri due punti indietro, è presente un gruppo di quattro squadre a 16 punti che si stanno spartendo le ultime due posizioni da playoff e le prime due della zona "bianca". Sarebbe però giunto il momento di smettere di guardare la situazione alle proprie spalle per rivolgere lo sguardo ai piani alti. Una buona posizione ai playoff pare essere ampiamente alla portata della migliore Apu, a patto che, ovviamente, questa si faccia vedere e con Forlì ce ne sarà decisamente l'occasione.

Sezione: Focus / Data: Gio 09 gennaio 2020 alle 20:50
Autore: Francesco Paissan
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