E' stata una beffa, una di quelle beffe che fa ancora male, ma per una volta andare oltre al risultato diventa necessario per trovare le energie giuste per proseguire in questa retta via tracciata dall'Udinese di Gotti, che ancora non sarà perfetta, che commetterà ancora qualche errore di concentrazione, ma che finalmente sta convincendo tutti sul piano del gioco e della mentalità.
L'Udinese ieri è uscita dal campo sconfitta solo sul piano del tabellino, ma per quanto dimostrato sul rettangolo verde i bianconeri meritavano ben di più, e senza fare gli arroganti, dire che anche il pareggio sarebbe stato stretto ai friulani sicuramente non è una bestemmia calcistica, anzi.

Di fronte ad un Milan, che ormai di vero Milan ha solo il nome (Ibrahimovic a parte), di fronte a sessantamila persone, la formazione di Gotti mette in scena la miglior prestazione stagionale, equilibrio, geometrie, velocità, sprint, forza fisica, tecnica e anche qualità, mettendo letteralmente sotto la squadra casalinga, che di veri pericoli non ne ha poi creati più di tanti, che deve ringraziare un portiere strepitoso nel secondo tempo e l'imprecisione sotto porta, unica pecca della prestazione di Lasagna e compagni, dell'Udinese che esce dal campo con tantissimi rimorsi per come è finita, ma che una volta digerito il boccone amaro, potrà dare solo ancora maggiore consapevolezza nei propri mezzi per un gruppo di giocatori che finalmente paiono esprimersi al meglio delle loro possibilità, persino il tanto criticato Lasagna ieri ha fatto una partita strepitosa, mettendo letteralmente in imbarazzo Kjaer e Romagnoli con la sua velocità. 
Le parole di Pioli, a mio modesto parere, risultano completamente fuori luogo, il Milan non ha vinto perchè lo ha meritato, ma perchè l'Udinese ancora deve compiere il vero step che decreta il salto di qualità, quello step che si chiama concretizzare tutte le occasioni create, quello step che prevede l'assenza di distrazioni fatali in momenti decisivi della partita, visto che il terzo gol è assolutamente evitabile, ma degli errori oggi non mi va di parlare, perchè mai il giorno dopo una sconfitta così mi sono sentito rinfrancato e sollevato dalla partita fatta dagli undici bianconeri, erano anni che non si vedeva un'Udinese così intraprendente, col coltello tra i denti in un grande palcoscenico come quello di San Siro, e io, con la classifica tranquilla che Gotti e i suoi ragazzi si sono meritati, mi tengo questo, mi tengo una squadra che finalmente gioca a calcio, non scende in campo per non prenderle, ma per darle. 
Adesso occorre ritornare subito a fare punti, ma giocando in questo modo con continuità di rendimento i punti eccome se arriveranno, già la prossima trasferta di Parma sarà un gran banco di prova per la banda di Gotti che dovrà confermare tutte queste parole anche con un risultato positivo, rimanendo consapevoli che solo e soltanto la "Dea bendata" ha permesso al Milan di prendersi l'intera posta in palio. 
 

Sezione: Focus / Data: Lun 20 gennaio 2020 alle 20:00
Autore: Stefano Fabbro
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