Ogni anno le speranze di un campionato all'insegna della tranquillità e dell'equilibrio svaniscono, si sciolgono come neve al sole. Sarà ormai il quinto, forse sesto anno di fila che ci troviamo qui a dicembre a fare sempre i soliti discorsi, sempre le solite analisi, quelle di una squadra incostante, impaurita, priva di coraggio e di personalità. 

Non posso credere, però, che questa squadra abbia una qualità da retrocessione, basterebbe avere la fame di squadre come Brescia, Lecce, Verona, che lottano per i nostri stessi obiettivi, ma che, con tutto il rispetto, non possiedono di certo una rosa nei singoli superiore a quella che ha a disposizione l'Udinese per svoltare, per ritrovarsi con un margine superiore alla zona calda.

Invece no, ancora una volta, anche questa stagione dovrà vederci protagonisti di una lotta all'ultimo sangue per salvarsi e la cosa più preoccupante non risiede nelle qualità tecniche dei calciatori, ma nelle loro qualità caratteriali, se vogliamo morali, perché in questo momento non si vede il classico coltello tra i denti, il sangue agli occhi che devono avere queste squadre, e la cosa che crea più rabbia è che se questi ragazzi unissero carattere e grinta alle loro qualità la classifica potrebbe essere molto più serena.

La classifica per il momento ci vede quart'ultimi in classifica, e sottolineo per il momento, visto che questa sera si disputa quel Brescia-Sassuolo rinviato ad ottobre. Se la squadra di Corini dovesse vincere, l'Udinese sprofonderebbe al terz'ultimo posto, in piena zona retrocessione.

Non proprio il massimo per preparare una sfida delicatissima come quella contro questo grande Cagliari che si disputerà sabato allo stadio Friuli, una partita troppo importante, in cui fare risultato diventa obbligatorio, perché dietro di sicuro non stanno a guardare. Quest'anno corrono, giocano e lottano tutte, la Spal fanalino di coda ha fatto soffrire la Roma nella stessa domenica in cui l'Udinese si è presentata come vittima sacrificale della Juventus, contro cui sia chiaro, perdere può essere anche normale, ma non così, non abbassando la testa e dicendo "vai, colpisci, sono pronto a capitolare".

Questo non è l'atteggiamento che deve avere una squadra diciassettesima in classifica e che negli ultimi cnique anni ha ottenuto massimo un dodicesimo posto, non è ammissibile giocare sapendo già di aver perso; quantomeno ora il calendario terribile è alle spalle, le ultime tre gare del girone d'andata ci diranno molto sul futuro di questa squadra. Cagliari, Lecce e Sassuolo devono rappresentare una svolta, minimo 5 punti devono essere fatti, senza se e senza ma, altrimenti le sabbie mobili si trasformeranno in un vero e proprio buco nero senza fine, da cui uscirne diventerà drammatico, già contro i sardi un'altra sconfitta diventerebbe deleteria, significherebbe molto probabilmente vedere durante le feste natalizie l'Udinese, la nostra Udinese, classifica alla mano, in Serie B. 
 

Sezione: Focus / Data: Mar 17 dicembre 2019 alle 15:00
Autore: Stefano Fabbro
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