Abbiamo sentito Demis Cavina, coach dell’A.P.U. GSA, all’alba del nuovo campionato di A2 che inizia domenica pomeriggio

Coach Demis, un riassunto di questi 50 giorni assieme?

"Positivo, senza dubbi. Il gruppo, ma lo sapevo, è formato da persone vere e disponibili ad imparare ed accettare anche i miei rimbrotti in maniera positiva. Siamo cresciuti assieme e sono molto contento".

Il miglioramento più evidente che hai notato man mano che la preparazione andava avanti?

"Paradossalmente la cosa che ancora dobbiamo migliorare: la difesa".

Domanda cui non risponderai: il giocatore che ti ha sorpreso di più?

"Hai ragione, non parlerò mai di un singolo. Io alleno il progetto Udine, e tutti i giocatori ne fanno parte. Li abbiamo scelti di concerto con la società e ne siamo felici".

A posteriori, soddisfatto della scelta di aver giocato quasi sempre contro squadre di categoria superiore?

"Perché mi fai questa domanda?"

Perché certe volte si è preferito un approccio più morbido per avvicinarsi al campionato…

"Non è la nostra filosofia. Preferisco giocare contro avversarie superiori per imparare meglio a stare in campo. Udine ha tenuto testa a tutte le avversarie con grande abnegazione e positività. In amichevole i risultati non contano, in nessuno dei casi: si vinca o si perda".

Gare che vanno sempre lette alla luce del lavoro, abitualmente duro, cui sottoponi i tuoi e che magari certe volte causano piccoli cali nei quarti decisivi.

"Non ho visto cali. Ho letto queste cose, ma direi piuttosto che squadre più attrezzate di noi, sotto anche di 15 punti, hanno in ogni maniera cercato di vincere schierando le formazioni migliori fino alla fine".

Anche Udine?

"Io ho cercato di far disputare una ventina di minuti a tutti, perché da domenica in poi tutti saranno necessari".

Domenica ad Imola contro il tuo recente passato

"Squadra difficile da affrontare: molto cambiata, aumentando il tasso tecnico e il talento; giocano in un catino molto piccolo decisamente difficile da espugnare, mi pare abbiano dieci o undici vittorie interne consecutive. Sarà impegnativo ma Udine deve giocare da Udine, mettendo in campo le proprie specificità".

Campionato al solito durissimo, con una Fortitudo che pare favorita.

"È così per il tasso di talento e soprattutto l’esperienza. Noi giocheremo la nostra pallacanestro e dopo trenta gare tireremo le somme. Ma non ci nascondiamo".

È tutto, coach. ti ho tolto anche troppo tempo

Ma no, figurati. Vieni a Imola?

Non sarò a Imola, Coach Demis, ché il lavoro chiama (purtroppo). Ma è come se fossi lì con voi.

Sezione: Esclusive / Data: Ven 05 ottobre 2018 alle 21:57
Autore: Franco Canciani
vedi letture
Print