Se in attacco non si segna significa che i problemi ci sono. In effetti nell'Udinese di problemi davanti se ne contano in abbondanza. Con un Di Natale (non se ne andrà alla Fiorentina e resterà ad Udine cercando di dare una mano in ogni modo, anche fuori dal campo) non più in grado di garantire 30 gol a stagione qualcosa va sicuramente fatto. Invece per Pozzo & co. "l'Udinese è competitiva così". Partiti Merkel (mai dato un'opportunità ad un giocatore di talento) e Ranegie (non si capisce il motivo per il quale sia stato acquistato) l'Udinese si affida per questa seconda parte di stagione ai giovanissimi, tutti nati dopo il 1990. Muriel quest'anno, forse a causa degli infortuni, non sta rispettando le aspettative. Anche ieri infatti è stato più fermo che altro a Parma.

Il peso allora sulle spalle del classe '93, Nico Lòpez, eletto al ruolo di salvatore della patria. Da solo non ce la può fare. Lo stesso discorso vale per Bruno Fernandes e Zielinski, di sicuro talento per il futuro ma che devono crescere ancora molto. Resta poi Maicosuel. Era dato come un sicuro partente ma le necessità la davanti hanno indotto la società a ripensarci. Ora come ora servirebbe una punta vera, un classico numero 9 in grado di buttarla dentro. Si era parlato di Bianchi o Floccari ma sono colpi che Pozzo non metterà mai a segno. Per chi spera in un arrivo di Quagliarella forse è meglio che cominci a tifare per qualche altra squadra. 

Sezione: Calciomercato / Data: Lun 27 gennaio 2014 alle 09:45
Autore: Stefano Pontoni
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