Mancano tredici giorni alla fine del Mondiale ed un mese alla ripresa del campionato contro l’Empoli e “noi abbiamo iniziato a lavorare alla grande” conferma l’allenatore ad inizio puntata. I numeri delle prime quindici giornate “sono un buon bottino. Secondo me abbiamo fatto un bel percorso." – dice Sottil - "In varie occasioni ho detto che le sei vittorie di seguito hanno fatto venire l’acquolina in bocca e sembrava tutto scontato ma non è così. Non c’è stato un calo, ci sono stati vari motivi ma la squadra ha sempre espresso buon gioco e buone prestazioni. Forse solo il primo tempo contro il Lecce e lo Spezia sono stati sottotono, del resto la squadra ha fatto bene. Tre sconfitte in quindici gare contro Milan, Napoli e Torino ci possono stare, anche se quest’ultima ci ha lasciato un po’ di rammarico. E ricordiamoci – continua Sottil - esistono anche gli avversari che sono nella stessa nostra categoria, quindi molto competitivi ed organizzati. Dobbiamo ripartire azzerando tutto, anche perché sono convinto che la squadra abbia grandi margini di miglioramento e soprattutto vorrei recuperare tutti i ragazzi ed avere la rosa al completo. Così saremo pronti alla partenza e partire forte il quattro gennaio.”
 

Ospite in trasmissione anche Mister De Canio: “Il Mister mi conosce bene – dice Sottil - ero abbastanza difficile da gestire. Mi ha insegnato molto, sono arrivato all’Udinese giocando prettamente a uomo nei miei tre anni all’Atalanta, e lui mi ha insegnato i concetti della zona e mi ha insegnato tanto a livello tecnico. È sicuramente stato uno dei migliori con cui ho lavorato nella mia carriera. Qualcosina gliel’ho rubata – ammette Sottil - lui ti faceva lavorare molto intensamente ed aveva un’idea precisa di gioco, proprio come cerco di fare io.”
 

L’allenatore bianconero è stato molto disponibile a rispondere alle domande pervenute in trasmissione, come la domanda sulla staffetta Beto-Success: “Ho la fortuna di avere tutti e quattro gli attaccanti forti con caratteristiche diverse. Nello specifico tra loro due, Beto è sicuramente un giocatore bravissimo ad attaccare la profondità, lo spazio e anche di attaccare bene la porta da palle esterne, come Nestorovski. Success è completamente diverso, per me è veramente fantastico, ne ho visti pochi come lui. Pulisce tutti i palloni, fa salire la squadra, fornisce tanti assist e fa un gran lavoro di rifinitura. Gli ho chiesto però di essere più presente dentro l’area e lo sta facendo. È una coppia che si compensa, insieme sono molto complementare. È chiaro che poi disponiamo di un giocatore straordinario come Geri, genio e sregolatezza in campo. Gli piace molto svariare e ci dà superiorità esterna, imprevedibilità in campo con grandi accelerazioni. L’alternanza è dovuta quindi in base alle caratteristiche degli avversari.”
 

Le mezze ali a piede invertito è una delle caratteristiche principali del gioco dell’allenatore bianconero: “A me piacciono molto ma dipende, anche in questo caso, dagli attaccanti che schiero. Con Beto sono perfette, utili per attaccare la porta e la profondità, con Success e Deulofeu preferisco differentemente.”
 

La crescita di Lazar Samardzic è una delle note positive di questa prima parte di stagione: “Io sentivo molto la fiducia da De Canio e sono cresciuto molto. Con Lazar è lo stesso, oltre a dirglielo glielo dimostro e lui dimostra di ripagarmela sul campo con grandi risultati. La maglia bisogna conquistarla, lui lavora intensamente negli allenamenti ed oggi è un giocatore di assoluta personalità. E ripeto, ha ancora ampissimi margini di crescita.”
 

Tra i momenti più belli di questo inizio campionato, sicuramente l’emozione più forte “è stata al termine della partita con la Roma. Non te ne rendi conto subito del risultato che hai ottenuto. Ma il giorno dopo, a mente fredda, capisci di aver giocato una grande gara. Quella partita è stata fantastica. Ma devo dire che con questi ragazzi mi diverto molto in tutti gli incontri a vederli giocare.”
 

Tra le domande principali che sono state fatte a Mister Sottil, in particolare è stato chiesto quale acquisto l’avesse impressionato di più: “Dire tutti può sembrare banale e scontato ma è la verità. I nuovi sono tutti forti. Non voglio assolutamente mancare di rispetto a nessuno, ma Lovric, forse, è quello cresciuto più di tutti, allenamento dopo allenamento e partita dopo partita. Con i suoi inserimenti e la sua caparbietà è cresciuto davvero tanto, diventando un giocatore completo in mezzo al campo. È un giocatore intrigante, con il colpo importante.”
 

Tra le assenze dovute agli infortuni, quella di “Becao è stata davvero importante. I giocatori non sono tutti uguali e per me è una sacrosanta verità. Tutti devono dare il contributo in campo, ma ognuno ha caratteristiche diverse. Becao ha una leadership difensiva ed una guida del reparto eccezionale. Tra averlo e non averlo si sente molto la differenza. È uno di quei giocatori che quando abbiamo la palla crea superiorità, si butta dentro e subito dopo lo vedi correre in difesa. Anche Deulofeu, Walace, Pereyra, si sentono in mezzo al campo perché hanno caratteristiche speciali. Il recupero di Becao sta procedendo bene, siamo molto fiduciosi. Incrementa il lavoro ogni settimana, secondo il suo programma di allenamento verrà introdotto in gruppo nelle ultime due settimane di preparazione. Con Geri è un discorso diverso, non vogliamo accelerare i tempi, valutiamo con attenzione, ma credo probabilmente di averlo prima di Becao. Alla ripresa dovremmo comunque contare su tutti quanti.”
 

Tra i leader citati dal Mister in precedenza, viene approfondita la situazione del numero dieci bianconero: “Ho la fortuna di allenare ragazzi straordinari – premette Sottil – Negli allenamenti sono sempre pronti a migliorarsi. Lui è un leader di questa squadra sicuramente, uno che fa la differenza e si è messo a disposizione totale della squadra. Fin dai primi giorni che sono arrivato si è rivelato un gran professionista, con grande attaccamento alla maglia. Ha voluto restare qui perché il suo pensiero era quello di fare tutto il possibile per questa Società ed ha offerto infatti prestazioni davvero super.”
 

L'ultima curiosità di De Canio era incentrata a proposito del centrocampo bianconero che, per le qualità che ha, forse manca di qualche rete in più a referto: “Effettivamente ci sto lavorando - conferma Sottil - é questione di attitudine e caratteristiche dei miei atleti. A livello generale però, per la qualità del centrocampo di cui dispongo, dobbiamo arrivare a concludere di più. A volte cerchiamo troppo la giocata di fino al limite dell’area. Vorrei tirassero di più perché ho a disposizione tiratori importanti e vorrei che fossimo negli ultimi 16 metri più incisivi. Ne abbiamo la qualità.”
 

Tra le tante domande ricevute dai tifosi da casa, le principali riguardavano l’essere la sorpresa del campionato e quindi venire studiati dagli avversari e la gestione e crescita dei giovani: “Per quanto riguarda la prima domanda – risponde Sottil – non sospetto, ne ho la certezza che ci abbiano studiato come è normale che sia, come Sassuolo e Torino che hanno avuto un atteggiamento più attendista. Noi cerchiamo di fare sempre la partita, anche quando troviamo di fronte una squadra chiusa dietro, e la squadra lo ha sempre fatto. Riguardo i giovani - continua Sottil - la serie A rimane un campionato molto difficile ed intenso quindi i giovani devono adattarsi in maniera graduale. Pafundi è un talento da difendere e blindare come giustamente ha fatto il club. Dobbiamo avere la giusta pazienza, lui ha fame di arrivare ed è sempre pronto a migliorarsi allenamento dopo allenamento.”
 

Sogno dei tifosi è vedere giocare insieme il tridente composto da Deulofeu-Success-Beto: “Le tre punte insieme sono formidabili. È un attacco complementare: l'’attacco della profondità di Beto, la fantasia di Deulofeu e la gestione del pallone di Success, ma nelle partite ci va sempre il giusto equilibrio. Bisogna quindi valutare in base agli avversari e il corso della gara.”
 

Il sogno Europa è possibile? Sottil lo spiega nel dettaglio: “Conosco le volontà della società, ho avuto la fortuna di giocare qui e conosco quindi le loro ambizioni. Mi hanno chiesto di dare un’identità alla squadra, di essere competitivo e di andare in campo a giocarcela con tutti, proprio come stiamo facendo. All’Europa ci penso, ma per prima cosa bisogna giocare partita per partita, senza avere ossessioni perché potrebbe essere un boomerang. Non vuol dire non essere ambiziosi, io voglio giocare per vincere ma restando con i piedi per terra. Per conquistare i punti importanti bisogna sacrificarsi e ragionare in questa maniera, sempre consapevoli di giocare a testa alta con tutti.”
 

Tra le tante note positive di questo inizio stagione, la crescita e le prestazioni di Udogie sono state evidenziate anche in trasmissione, chiedendo all'allenatore se fosse pronto a giocare per un campionato come la Premier League: “Udogie è un giocatore straordinario, classe 2002, con un motore fisico pazzesco, con grande tecnica e personalità. Gli piace molto spingersi avanti ed attaccare. Credo non avrebbe problemi in Premier.”

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 06 dicembre 2022 alle 09:52 / Fonte: Udinese.it
Autore: Jessy Specogna
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