Quotidianamente leggo e sento critiche nei confronti dei calciatori. Le trovo alquanto ingiuste, i calciatori non sono la parte malata di questo sport. Ok, possiamo fare retorica spicciola dicendo che un ragazzo di vent'anni che tira due calci ad un pallone guadagna milioni mentre un operaio rischia di non arrivare a fine mese, ma si tratta di discorsi che, permettetemi, lasciano il tempo che trovano.

I calciatori sono dei professionisti che fanno parte di un business ricchissimo e questi, piaccia o non piaccia, sono i loro stipendi. Se dobbiamo fare i conti in tasca ai giocatori allora facciamoli anche ad altre categorie altrettanto lautamente pagate, e non mi riferisco soltanto al mondo dello spettacolo (andate a vedere i compensi e le buonuscite di certi amministratori del pubblico tanto per farvi un'idea).

Inutile fare la caccia alle streghe nel calcio, dipingendolo come il male assoluto, il coacervo di avarizia e meschinità, facendo finta di non vedere tutto il resto. Si meritano questi stipendi a sei zeri? Possiamo discuterne per mesi, mettendo sul piano l'etica e la morale ma non spetta a noi dire se sia giusto o sbagliato pagarli così.

In questi giorni tiene banco la questione del taglio degli stipendi. Da fuori abbiamo una lettura completamente sbagliata della situazione. I calciatori, che in queste settimane di beneficenza ne hanno fatta molta di più dei loro presidenti, dovrebbero rinunciare a parte del loro ingaggio. E fin qui ci siamo. Rinunciare ad un paio di mensilità non li manderà di certo in rovina, e anche su questo siamo d'accordo, ma perché dovrebbero farlo per forza? Sono dei dipendenti, stanno "lavorando" e per questo vengono pagati come da contratto.

Altro punto. Non pensate che i soldi eventualmente risparmiati dagli stipendi vadano agli ospedali in difficoltà, ai poveri che non hanno da mangiare. Quei milioni serviranno a tappare le perdite di squadre spendaccione restando all'interno del sistema calcio. E' causa loro se molte società sono in perdita e si ritrovano ora con l'acqua alla gola? E' come se in un'azienda il titolare incolpasse i suoi dipendenti per il rosso in bilancio. Se ci sono falle la colpa è soltanto di chi gestisce.

Il gioco del ricatto non è corretto, non sono i calciatori che devono ridursi gli ingaggi nemmeno per pagare gli altri lavoratori di un club. Ci devono pensare le società. Poi un calciatore, se vuole, farà la sua parte.

Dato che in questo periodo siamo tutti perdendo qualcosa (soprattutto noi gente normale che non sappiamo se domani avremo o meno ancora un lavoro), allora sarebbe giusto chiedere anche ai presidenti di rinunciare a future plusvalenze, ad introiti tv, incassi dei botteghini ecc ecc... Se tagliamo ai giocatori allora perché non farlo con tutti gli altri soggetti che fanno parte di questo mondo?

Tagliarsi gli stipendi, qualcuno l'ha fatto ancora prima che gli venisse chiesto/imposto (vedasi il Barcellona, il Bayer e la Juve). Ripeto, di assegni staccati dai calciatori ce ne sono parecchi. Tutti, chi più chi meno, stanno cercando di fare la loro parte. Ovviamente nel calcio non ci stanno solo Ronaldo e Messi che di milioni ne prendono quasi un centinaio all'anno e nemmeno tutti sono dei benefattori. Ci sono mille sfacettature, come in ogni altro settore, chi ha buon cuore, chi meno, chi hanno messo mano al proprio portafogli e chi no. Ma non passi il messaggio che siano tutti degli assetati di soldi perché non è affatto così.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 16 aprile 2020 alle 12:11
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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