Pierpaolo Marino, Direttore dell'Area Tecnica, ha parlato del momento delicato in casa bianconera ai microfoni di Udinese Tv: "La giornata di oggi è stata una giornata in cui il pensiero principale è stato “speriamo che sia finita la fase della befana per l’Udinese” perché abbiamo fatto la Befana per i nostri avversari e regalato punti. Oggi vedo il bicchiere mezzo vuoto e non pieno, voglio stimolare la squadra.
Non c’è stato nessun confronto perché i dialoghi si fanno quotidianamente, ma non a caldo dopo le partite. Ci sarà tempo prima della gara contro il Sassuolo per parlare con il Mister e i giocatori. 
L’Udinese nelle ultime partite ha fatto 6 goal, il problema è che ne abbiamo presi di più. Dobbiamo stare attenti a mantenere gli equilibri di squadra e portare avanti il gioco. Ci manca quella fame, cattiveria, quella voglia di strapparsi il cuore pur di non prendere il goal. Siamo notevolmente migliorati rispetto all’anno scorso, però non dobbiamo avere la presunzione di pensare di essere i più forti. Dobbiamo prima pensare a raggiungere i punti necessari per la salvezza e poi dobbiamo pensare al bel gioco. Ci vuole cuore, ci vuole la capacità di gettare il sangue anche per proteggere la propria porta.

Gli equilibri della squadra sono cambiati tra fase offensiva e difensiva. Concediamo poche occasioni agli avversari però in queste occasioni fanno sempre goal, questo vuol dire che non riusciamo a leggere le situazioni per evitare che avversario vada in goal. Non dobbiamo permetterci queste distrazioni.



L’allenatore non è il problema di questa situazione, noi non pensiamo che incentrandosi sulle responsabilità di un singolo si possano risolvere i problemi. È la squadra che deve porsi di fronte alle proprie responsabilità. Sono presente ogni giorno e posso dire che c’è un ottimo rapporto tra la squadra e l’allenatore e c’è una squadra che sposa idea dell’allenatore. Dobbiamo essere super concentrati, dobbiamo trovare gli equilibri giusti. È bello fare un calcio propositivo ed è bello trovare l’umiltà di essere forti, umiltà che ti porta a proporre il gioco e a difendere con il sangue quello che stai facendo.

Per quanto riguarda il goal di Ibrahimovic, per valutare se si tratta di un fallo in gioco pericoloso bisogna andare a vedere dov’era la palla, quale giocatore aveva la palla più vicina. Nel caso in questione, secondo me, la palla era più vicino a Ibrahimovic. Sempre secondo me l’arbitraggio è stato oggettivo. 

Quando giochiamo con squadre come il Milan dobbiamo metterci il furore per coprire il divario tecnico. Non devo ritardare nel comunicare ai giocatori che non dobbiamo eccedere nel compiacerci delle nostre qualità, ma dobbiamo mettere il furore. Questo riguarda prima di tutto me e poi al resto della squadra".

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 02 novembre 2020 alle 23:06
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
vedi letture
Print