"I Pozzo vogliono andare in B per prendersi il paracadute", quante volte in queste ultime settimane abbiamo sentito ripetere questa frase? Ma la verità qual è? Alla family converrebbe retrocedere per beccarsi i soldi del paracadute finanziario? 

Parlando di salvezza e di possibile, ci auguriamo di no, retrocessione in Serie B, non può che essere affrontato questo tema. La verità è che ai Pozzo conviene molto di più restare in Serie A, dove sono garantiti intanto circa 40 milioni dalla vendita dei diritti tv, ai quali vanno poi aggiunti gli introiti pubblicitari, quelli dello stadio e del merchandising. E il paracadute? L'aiuto economico infatti da dare alle squadre che si ritrovano nel giro di pochi mesi in una realtà come quella della cadetteria non è paragonabile agli introiti di una società nella massima serie. Basti pensare che per i diritti televisivi la B destina 64,5 milioni totali, contro i 924,3 della Serie A. 

Tantissimi soldi in meno insomma, senza poi parlare dei contratti di sponsorizzazione, che in B varrebbero decisamente dimezzati, e dello stadio, difficilmente infatti solo ipotizzare ad tutto esaurito in stile Juve, Inter e Milan contro squadre come Cittadella, Foggia e Avellino . Insomma restare in A, guardando strettamente il lato economico, conviene eccome. 

Ma andiamo a vedere quanto vale il paracadute. Per la stagione in corso (2017/18) resterano in vigore le norme precedenti, che in particolar modo per quanto riguarda la quota residuale vedevano garantita la cifra “avanzata” al club retrocesso con 3 anni di anzianità in serie A ma solamente nel caso in cui non venisse immediatamente promosso.

Le squadre sono divise in tre “fasce”: le “Società di fascia A sono quelle che retrocedono in Serie B dopo aver militato in Serie A per una sola stagione sportiva (società neopromosse); le “Società di fascia B” sono quelle che retrocedono in Serie B dopo aver militato in Serie A per due stagioni sportive anche non consecutive nelle ultime tre compresa la stagione al termine della quale è maturata la retrocessione dalla Serie A; infine le “Società di fascia C” sono quelle  che retrocedono in Serie B dopo aver militato in Serie A per tre stagioni sportive anche non consecutive nelle ultime quattro, compresa la stagione al termine della quale è maturata la retrocessione dalla Serie A.

Al “Paracadute retrocesse” la Lega Serie A destina, in ciascuna stagione sportiva, l’ammontare di 60 milioni di euro, da distribuire secondo i seguenti criteri:

a ciascuna “Società di fascia A“un importo pari ad euro 10 (dieci) milioni;

a ciascuna “Società di fascia B “un importo pari ad euro 15 (quindici) milioni;

a ciascuna “Società di fascia C “un importo pari ad euro 25 (venticinque) milioni.

Fin qui, in sostanza, il regolamento rimane intatto. Così come identica è la norma per cui se la somma delle tre quote supera i 60 milioni complessivi, la quota per ciascuna squadra viene ridotta proporzionalmente. Per quanto riguarda la quota residuale, non sarà più “congelata” ed eventualmente ridistribuita: la somma residua andrà ad alimentare il fondo “Paracadute retrocesse” relativo alla stagione sportiva successiva fino all’ammontare massimo di 75 milioni di euro euro, costituito dalla base di 60.000.000 euro più l’eventuale incremento, e così di stagione sportiva in stagione sportiva. Il paracadute, quindi, può aumentare fino a 75 milioni di euro a stagione: nell’eventualità retrocedano, quindi, tre squadre con più di tre anni di “anzianità” in Serie A, non ci sarebbe necessità di ridurre proporzionalmente le quote.

Per quanto riguarda il pagamento, lo Statuto rende noto che il 40% dell’ammontare viene versato il giorno successivo alla disputa dell’ultima gara del campionato al termine del quale è maturata la retrocessione dalla Serie A, mentre la seconda quota viene versata entro 15 giorni dalla disputa della prima gara ufficiale della nuova stagione sportiva

L'Udinese in sostanza quanto prenderebbe? 25 milioni di euro. Una cifra, ripetiamo, decisamente inferiore a quello che percepirebbe restando in Serie A.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 08 maggio 2018 alle 21:28
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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