Tra circa 48 ore ci sarà Udinese-Sassuolo, partita molto interessante, perchè i friulani con una vittoria respirerebbero veramente aria di alta classifica. Un match dunque importante, tosto, contro un avversario pericoloso, ma alla portata, almeno sulla carta, poi il campo darà ovviamente il suo responso in base a tantissimi fattori. Quel che è certo è che, andando oltre a quello che sarà il risultato, a meno di catastrofi inaspettate, Gotti ha finalmente trovato la sua quadratura del cerchio. Dando per scontato che, almeno per un po', il 3-5-2 verrà mantenuto come modulo, ormai l'undici di partenza sembra abbastanza cristallizzato, con la crescita di alcuni elementi che permette, usando l'intuito, di indovinare buona parte della formazione di partenza.

Per Musso ormai non ci sono più parole, davanti invece ha vinto l'esperienza verrebbe da dire. Nuytinck infatti ha scalzato Samir, mentre De Maio ha tolto il posto a Becao. Non può essere una bocciatura per i due brasiliani, che hanno ancora margini di crescita, ma i gravi errori commessi non potevano passare in cavalleria, almeno non per molto. Soprattutto il primo nella difesa a tre non ha mai convinto, forse il suo ciclo a Udine si è chiuso, ma si deciderà in estate, quando sarà guarito del tutto dall'intervento al menisco. Per quanto riguarda l'ex CSKA Mosca invece un'annata di adattamento era prevedibile, anche se, dovesse arrivare Barba, si allungherebbe qualche ombra anche su di lui. Quel che è certo è che ora difficilmente il terzetto verrà nuovamente toccato.

Sulle fasce Larsen e Sema non si discutono, con il solo eventuale arrivo di un altro esterno che potrebbe cambiare qualcosa. La vera rivoluzione è avvenuta in mezzo. L'infortunio di Jajalo infatti, con il contemporaneo mancato adattamento di Walace, ha fatto riscoprire a Gotti Mandragora come regista basso. L'ex Genoa infatti già a Crotone aveva ricoperto quel ruolo, ma in Friuli non era mai riuscito a giocare in quella posizione con efficacia. Ora qualcosa è cambiato, forse anche la crescita di Fofana ha contribuito a questo cambio. L'ivoriano infatti, finalmente, sembra aver fatto uno step di qualità. È veramente complicato in questo momento pensare di non schierarlo, le sue sgroppate sono fondamentali, anche solo per non dover lasciare al solo Okaka il compito di tenere alta la squadra. De Paul infine è inamovibile. Piaccia o no è l'unico giocatore in grado di spaccare la partita con una sola giocata.

È l'attacco quello che ancora lascia qualche dubbio, anche perchè i gol ancora non arrivano regolarmente. Okaka è fondamentale, è l'unico con la fisicità tale per tenere alta la squadra e per fare a sportellate. Ancora però non si trova la spalla adatta a tutte le situazioni. Pussetto e Lasagna giocano bene in velocità, ma non hanno la cattiveria necessaria per punire sistematicamente l'avversario. Per Nacho c'è ancora tempo per crescere, per KL15 invece forse la finalizzazione non sarà mai un suo punto di forza. Nestorovski invece fatica a trovarsi con l'ex Roma, anche perchè ricopre un ruolo simile, anche se con caratteristiche diverse... oltre a essere molto sfortunato. Il macedone sarebbe il capocannoniere, ma il VAR lo ha sempre pizzicato. Da qui l'idea che forse il tridente potrebbe permettere di trovare la quadratura definitiva, ma intanto già così l'Udinese può contare su un undici già organizzato ed eterogeneo.

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 10 gennaio 2020 alle 16:46
Autore: Davide Marchiol
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