Una sconfitta di misura, maturata per due espulsioni e per episodi discutibili, che lascia sensazioni contrastanti. Da una parte c’è l’amarezza per una partita condizionata pesantemente da due cartellini rossi evitabili. L’arbitraggio di Rocchi è stato indubbiamente insufficiente e, per certi aspetti, anche irritante: la gestione dei cartellini è stata senz'altro scriteriata e il direttore di gara ha preso la decisione sbagliata nei momenti topici del match. Tuttavia non ci si può aggrappare unicamente a questo per giustificare ingenuità come quella commessa da Badu. Ieri sera l’Udinese è stata sicuramente troppo nervosa e questa debolezza nell’autocontrollo ha compromesso la gara. Un peccato mortale quando si affrontano squadre più esperte e capaci di approfittare di situazioni del genere per far girare la partita a proprio favore. Certamente può essere una preziosa lezione per le prossime occasioni ed un invito a gestirsi meglio. Il grande dispiacere nasce dal fatto che comunque, nonostante tutto, l’Udinese è stata in gara ed è riuscita a tenere testa ad una formazione sulla carta nettamente favorita. E se anche in 9 contro 11 il pari è stato realmente alla portata dei friulani, è lecito chiedersi cosa sarebbe successo se Domizzi e Badu non avessero lasciato anzitempo il terreno di gioco.


Ma la delusione per il mancato pareggio può anche essere trasformata in motivo d’orgoglio e rafforzare la propria autostima se si guarda l'attegggiamento in campo. È interpretando le partite con questo spirito, con questa grinta, con questa cattiveria agonistica (senza eccedere possibilmente…), con la voglia di non arrendersi mai e di lottare su ogni pallone anche quando la situazione sembra disperata che si diventa grandi. E ieri l’Udinese sotto questo aspetto ha dimostrato di essere cresciuta. Vanno limitati gli eccessi, è vero, ma l’atteggiamento propositivo della squadra è stato un segnale decisamente incoraggiante, specie se ci pensa alle ultime prove opache, con una formazione a tratti svogliata, priva di determinazione e grinta, senza la giusta intensità.  Aver ritrovato entusiasmo, convinzione e condizione fisica è un motivo per cui sorridere e ritenersi soddisfatti, al di là del risultato. Il bicchiere può essere visto sia mezzo pieno che mezzo vuoto. Vedremo nelle prossime uscite quale lato di questa partita sarà rimasto più impresso negli uomini di Stramaccioni.

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 29 aprile 2015 alle 08:30
Autore: Federico Mariani
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