Nel corso della serata organizzata dalla Manzanese e dal Comune di Manzano dedicata al calcio di Zaccheroni, il mister ha avuto modo di parlare della sua carriera - specialmente nella parentesi all'Udinese - raccontando anche qualche aneddoto sulla sua carriera. 

Tra i ricordi evocati, la famosa vittoria contro la Juventus che poi ha fatto nascere quel 3-4-3 che è andato a sostituire il 4-4-2 con cui i friulani erano abituati a giocare. Una partita in cui Zaccheroni e i suoi erano tutt'altro che favoriti e che si è resa subito difficile ma che si è poi conclusa nel migliore dei modi:"Nulla avviene per caso nel calcio. La squadra non voleva giocare con la difesa a tre. Se invece della Juventus ci fosse stato il Perugia la partita non sarebbe finita così. A partita inziata eravamo già in dieci. Ho pensato che quella fosse l’occasione per metterli alla prova. In dieci, a Torino contro la Juventus di Moggi avevo paura di prenderne un treno. Ho deciso di puntare sull’orgoglio. Le esercitiazioni in allenamento le facevamo, in sette contro dieci quelli in superiorità non facevano gol. Quella era l’occasione giusta. Nel calcio bisogna alzare l’asticella. Noi non abbiamo fatto i risultati perchè giocavamo a tre, ma perchè avevamo tanta qualità e quantità. In molti pensano che il merito fosse del sistema, ma il merito era della qualità degli interpreti. La partita non la vince l’allenatore ma i giocatori. Io devo metterli nelle condizioni di poter fare il loro meglio. Io le partite non le ho mai vinte, beneficiavo di una squadra di qualità. Tutti sono andati a giocare in grandi squadre". 

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Sezione: Notizie / Data: Mar 03 giugno 2025 alle 21:27
Autore: Stefania Demasi
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