La stretta contro la pirateria televisiva entra nella fase più dura. Dopo mesi di indagini, la Guardia di Finanza, in collaborazione con DAZN e Sky, ha iniziato a far recapitare a casa dei cittadini identificati le prime raccomandate legate all’uso del cosiddetto “pezzotto”, il dispositivo illegale che consente di accedere ai contenuti sportivi a pagamento senza abbonamento.

Non si tratta più solo di sanzioni simboliche: le circa 2.000 persone multate dalla Guardia di Finanza di Lecce nell’ambito dell’operazione antipirateria del 2023 non se la caveranno con la semplice multa amministrativa di 141 euro. DAZN e Sky – riconosciute come parti lese – hanno ottenuto dall’autorità giudiziaria la lista dei multati, chiedendo di poter avviare azioni risarcitorie indipendenti.

Il CEO di DAZN, Stefano Azzi, aveva già annunciato nei mesi scorsi la volontà di intraprendere azioni legali per un risarcimento equivalente a dieci anni di abbonamento regolare. E le prime mosse concrete stanno arrivando proprio in questi giorni: gli utenti coinvolti stanno ricevendo lettere di conciliazione inviate da DAZN, in cui la pay TV propone un accordo extragiudiziale con il pagamento di un indennizzo forfettario di 500 euro, accompagnato dall’impegno formale a non ripetere comportamenti illegali.

Chi non accetterà l’accordo entro sette giorni si espone a azioni giudiziarie e risarcitorie, come esplicitamente indicato nella comunicazione.

Si tratta di una vera e propria svolta nella lotta alla pirateria audiovisiva: per la prima volta non sono solo i gestori dei servizi illegali a essere perseguiti, ma anche gli utenti finali. L’obiettivo di DAZN, Sky e della Guardia di Finanza è chiaro — rendere sempre più difficile, rischioso e costoso l’uso di piattaforme pirata, in nome di un calcio più pulito, legale e sostenibile.

Sezione: Notizie / Data: Mer 08 ottobre 2025 alle 23:05
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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