Italia-Israele, partita valida per le qualificazioni ai Mondiali, verrà giocata a Udine il prossimo 14 ottobre, esattamente un anno dopo la stessa gara valevole per la Nations League. Una scelta che ha creato diverse controversie all'interno del amministrazione comunale del capoluogo friulano, visti gli eventi in cui è coinvolto lo stato mediorientale negli ultimi mesi. L'assessore allo sport Chiara Dazzan l'ha definita una "scelta ingiustificabile", come riporta l'edizione di oggi 23 giugno del Messaggero Veneto.

"Per la seconda volta in 12 mesi, Udine si trova ad ospitare una partita di calcio tra la nostra nazionale e quella di Israele, il cui governo si sta rendendo protagonista di una serie di crimini di guerra senza precedenti, violando sistematicamente e quotidianamente il diritto internazionale", dice Dazzan e aggiunge: "Il Comune della nostra città, non avendo titolo decisorio in merito all’evento, può solo prendere atto della scelta congiunta di Uefa, Figc e Ministero degli Interni". 

Nella scorsa occasione, la macchina organizzativa a tutela dei cittadini è stata imponente, con un dispiegamento importante di forze dell'ordine e misure di sicurezza. Nonostante si tratti di un evento sportivo prestigioso, l'assessore Dazzan avverte: "Nessuno caschi ancora nella logica retorica e ipocrita per cui “la politica deve restare fuori dallo sport” e “una partita di calcio è una festa che unisce e non divide”, perché questa non lo sarà sicuramente e continuare a sostenerlo non farà di certo cambiare la sostanza delle cose".

"Udine", conclude Dazzan, "è una piazza che si merita di essere riconosciuta per gli alti valori sportivi, sociali e culturali che esprime. Gli udinesi e i friulani hanno diritto di poter fregiarsi per questo di ospitare la nazionale italiana e non perché la nostra città è ritenuta la soluzione a situazioni critiche che nessuno vuole e nessuno intende affrontare".

Sezione: Notizie / Data: Lun 23 giugno 2025 alle 13:10
Autore: Francesco Maras / Twitter: @francescomaras
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