Nella sfida del Dall'Ara l'Udinese torna a vedere la luce della salvezza al termine di una gara sofferta, in cui i friulani hanno stretto i denti per difendere il vantaggio firmato da Di Natale in avvio di gara resistendo alle folate improvvise e poco organizzate di un Bologna sempre uguale a se stesso, fino a chiudere i conti in contropiede e respirare a pieni polmoni per lo scampato pericolo di un sorpasso da parte degli emiliani in classifica che avrebbe aggravato la situazione della squadra e del suo tecnico Francesco Guidolin, apparso sempre più in difficoltà dopo le prime gare del nuovo anno.

La squadra bianconera però è lontana dalla completa guarigione perché se la difesa ha tenuto bene, il centrocampo ancora fatica a costruire il gioco e supportare in maniera adeguata il centravanti Di Natale, troppo spesso costretto a giocare lontano dai compagni e sfidare da solo la difesa avversaria. Ben vengano quindi i tre punti, che fanno classifica e morale, ma ora servirà lavorare sul gioco per migliorare le prestazioni e allontanarsi definitivamente da una posizione che l'Udinese da tempo non è più abituata a occupare come ribadito dal tecnico Guidolin a fine gara. Oltre alla vittoria l'altra nota lieta della giornata è sicuramente l'esordio in Serie A del portiere Simone Scuffet: un friulano doc, nato e cresciuto a pane e Udinese, che trova il suo spazio in una squadra che ha fatto del cosmopolitismo un vero e proprio marchio di fabbrica e che a lungo ha 'dimenticato' di essere la squadra di un'intera terra come quella del Friuli.

Chiuso il mercato il Bologna resta lo stesso di sempre, con gli stessi difetti che si sperava potessero essere quanto meno limati nel mese di gennaio. Servivano almeno una punta, un esterno e un centrocampista di qualità per completare una rosa che aveva manifestato molti limiti nella costruzione del gioco e una scarsa confidenza con il gol visto che le quattro punte a disposizione di Pioli prima e Ballardini dopo - Bianchi, Cristaldo, Moscardelli e Acquafresca - hanno messo assieme la miseria di cinque reti in 21 partite. Davanti invece non si è mosso nessuno, né in entrata né in uscita, così come gli esterni sono rimasti invariati con Garics e Morleo che tireranno la carretta fino a fine stagione. In mezzo sono arrivati due illustri sconosciuti, neanche di primissimo pelo, come Friberg e Ibson negli ultimi giorni, per non dire ore, di mercato. È sopratutto dal secondo che il Bologna si aspetta quella qualità in mezzo al campo che finora è mancata tremendamente, nella speranza che l'esperto centrocampista non finisca a intrattenere il pubblico solo nell'intervallo come fece nella stagione 2008-09 il connazionale Dyego Coelho. Si dirà che son rimaste le stelle Diamanti, per ora poiché il mercato in Cina chiude a fine mese, e Kone, ma forse i due non bastano - specialmente se si intestardiscono a giocare da soli o vengono schierati fuori posizione - per raggiungere la tanto agognata salvezza.

Sezione: Notizie / Data: Dom 02 febbraio 2014 alle 11:30 / Fonte: Tuttomercatoweb.com
Autore: Redazione TuttoUdinese
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