Francesco Guidolin è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ripercorrendo tutte le possibilità avute in passato che, per vari motivi, sono sfumate, a partire dalla panchina della Nazionale, dopo il mondiale del 2014: "Non ho ricevuto telefonate dirette, ma avevo segnali, sentivo che poteva essere questione di ore. Più tardi, in occasione di un avvenimento a Coverciano, il presidente federale Tavecchio mi ha confermato di aver pensato a me. E’ stato gratificante essere in corsa con Conte per la carica di Ct". Andando molto più indietro, Guidolin ha parlato delle possibilità avute di allenare Lazio, Inter, Juventus e Napoli: "Vent’anni fa, in periodi diversi, mi cercarono Moratti e Cragnotti, arrivai a un centimetro da Inter e Lazio. Nel 2004 ebbi contatti con la Juve che poi prese Capello. Nel 2013 De Laurentiis mi chiamò per il Napoli e dissi di no perché ero sicuro che sarei rimasto all’Udinese per il resto della carriera: non è andata così, pazienza. Con De Laurentiis sono rimasto in ottimi rapporti".

La stessa Inter si è poi fatta nuovamente avanti lo scorso anno, dopo l'addio a De Boer: "E’ stata la scelta più dolorosa e tormentata perché sono interista. Da bambino ho vissuto l’epopea della Grande Inter, però mi venne offerto un ruolo da traghettatore. Intuii che sarei stato confermato solo se avessi vinto tutte le partite o quasi, eventualità impossibile. Così decisi di sfilarmi e presero Pioli. Bene uguale, resto interista".

Sezione: Gli ex / Data: Sab 07 ottobre 2017 alle 10:00
Autore: Francesco Digilio / Twitter: @FDigilio
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