L'Udinese festeggia oggi 20 anni dalla prima qualificazione in Europa. Uno dei protagonisti indiscussi di quella cavalcata europea fu il giovane Giuliano Giannichedda. Il centrocampista ha ripercorso quell'avventura in un'intervista al Messaggero Veneto.

"Come corre il tempo. E chi se lo dimentica quel campionato? Eravamo diventati una macchina da guerra. La svolta arrivò contro la Juve: vincere a Torino in dieci contro undici fu qualcosa di inimmaginabile. Giocammo con il 3-4-2.

Il mister era un insegnante di calcio e già durante il ritiro estivo eravamo stati istruiti. Non pensavamo di avere risposte così convincenti, eppure sembrava che giocassimo da sempre con il 3-4-3. Un po’ come la Juve di Allegri quando è passata al 4-2-3-1. Le caratteristiche dei giocatori si adattavano perfettamente a quell’assetto. 

Dopo il pareggio con il Milan, quando mancavano ancora cinque gare, Pozzo venne in spogliatoio e ci fissò il premio Uefa. Ma noi mica ci pensavamo all’Europa.

Credo che il nostro segreto sia stata la forza del gruppo e l’incoscienza. Eravamo consapevoli di potercela giocare con tutti, ma con leggerezza. Ci siamo resi conto la stagione successiva, quando abbiamo cominciato a giocare in Europa, di quello che avevamo fatto e anche di come ci affrontavano le altre squadre: eravamo rispettati perchè quello che facevamo in campo ci veniva bene".

 

Sezione: Gli ex / Data: Gio 01 giugno 2017 alle 21:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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