Mica male aprire la finestra il 25 gennaio e risvegliare muscoli e ossa sotto un sole caldo, la vista del mare e sensazioni che si erano un po’ sopite negli ultimi mesi, prima dell’arrivo in Liguria. Benvenuto nel Genoa. “Ci vorrebbe una vittoria a Firenze, poi il quadro sarebbe completo” sospira Marco Motta, uno dei quattro neoacquisti che hanno preso alloggio a Villa Rostan. “Le impressioni di questi primi giorni sono strapositive. Sono veramente contento. Era importante ritrovare entusiasmo e fiducia. Le parole del presidente Preziosi e di mister Gasperini me ne hanno trasmesse in quantità industriale”.

Un inserimento nel gruppo che sta viaggiando veloce, come quando sulla fascia martella avanti e indietro. “La propensione a spingere e rientrare è la mia caratteristica principale. Sono amico di Gilardino, conosco ovviamente De Ceglie, con Portanova ho giocato lo scorso anno, Marchese era un compagno a Catania e poi Antonini per le comuni esperienze in nazionale. Quasi quasi non mi è sembrato di entrare in un nuovo gruppo. A Firenze non sarà una gara facile, la stiamo preparando con scrupolo sul campo e studiando gli avversari al video. Fanno della proprietà di palleggio un punto di forza. Ho conosciuto il Montella giocatore nella Roma, poi l’ho avuto come tecnico a Catania. Fa giocare alla grande le sue squadre”.

Non solo pallone. Fuori dal campo Marco Motta coltiva vari interessi, tra cui quello dell’arte. “Mi piace in particolare quella moderna, i lavori degli artisti sia italiani che stranieri. So che a Palazzo Ducale c’è ancora la mostra di Munch. Beh, presto farò un salto per visitarla, non me la perdo per niente al mondo”.

Sezione: Gli ex / Data: Sab 25 gennaio 2014 alle 15:15 / Fonte: genoacfc.it
Autore: Salvatore Ergoli
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