Non era nell’aria: la GSA avrebbe proposto a Stefan Nikolic un rinnovo per continuare il percorso assieme, ma il ragazzo serbo ha accettato le lusinghe virtussine (società dove iniziò la sua carriera formativa italiana, qualche stagione addietro) decidendo di provare la massima serie.

Al netto delle differenze nelle cifre fra l’ingaggio proposto e quello che percepirà (se, come credo, ce ne sono…); al netto della delusione per aver perso un ragazzo di più che probabile avvenire, ci sono due ordini di idee per le quali ritengo inopportuna la sua scelta.

Primo, è vero che in panca troverà un serbo come lui, Sasha Ðorđeviċ, che può aiutarlo di certo a salire di qualità: ma Aleksandar, assieme ad Obradoviċ e Jasikievičius, è il coach più esigente che esista in circolazione e difficilmente coccola i giocatori come successo con Martelossi ad Udine.

Secondo: Nikolic arriverebbe (arriverà, ormai) in massima categoria con una buona stagione in A2 a Napoli, una mediocre a Montegranaro e mezza ottima, la scorsa, ad Udine. Potenzialità, fisico e volontà ci sono: basteranno a vincere una concorrenza che in A1 prevede sei stranieri e gente competitiva come Filippo Baldi Rossi?

Non lo so. E francamente ormai sono preoccupazioni dei sostenitori e dei cantori delle VuNere. Ci sono cose che capisco poco, sicuramente per limite mio: ma se debbo analizzare la situazione in oggetto, oltre a ciò che non capisco mi rimane una strana sensazione in bocca.

Auguri a Nikolic ed a chi lo ha convinto a cambiare aria. D’altra parte ognuno va dove lo sospinga cuore, testa o portafoglio. La Udine cestistica di certo non chiuderà i battenti per aver perso un buon prospetto.

Siamo sopravvissuti alla partenza di un altro serbo (ma di Mostar), appena più forte e che di soprannome faceva Praja. Sopporteremo anche di vedere, speriamo presto, Stefan da avversario nella categoria superiore.

Sezione: Focus / Data: Mer 05 giugno 2019 alle 12:36
Autore: Franco Canciani
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