Il patron dell'Udinese Pozzo, prima della sfida con il Carpi, si è raccontato in una lunga intervista, facendo il punto sul presente e sul futuro del suo club: "Non è stato facile costruire tutto ciò. Abbiamo fatto un po' di fatica ma ce l'abbiamo fatta. Mi spiace che l'anno del nuovo stadio non sia coinciso con una stagione sportiva importante. Ci siamo salvati però e ora possiamo programmare il futuro con ambizioni più grandi. In passato accusavo i tifosi che lo stadio era abbastanza vuoto ma la colpa era solo nostra. Ora è sempre pieno. Lo stadio, l'hospitality, fanno parte di un progetto nato per speculare come spesso viene detto ma per i tifosi. Non pensiamo solo al marketing ma anche alla squadra. In questi anni abbiamo avuto la fortuna di fare importanti plusvalenze che ci hanno consolidato economicamente

Trattenere i giocatori a Udine non è facile. Alle volte non bastano neppure i soldi. Adesso con delle infrastrutture del genere il progetto diventa più importante e può diventare tutto più facile. Vogliamo che la base della nostra società sia l'Academy. Per questo abbiamo voluto squadre in tutta Italia che scendono in campo con la maglia dell'Udinese. Vogliamo coltivare talenti italiani, magari friulani. Se non ci sono in Serie A però non è colpa dell'Udinese.

Oggi chiuderà Di Natale. Per trovare uno come lui, in grado di fare tanti gol importanti, ci vorrà un grande sforzo da parte nostra. Mio figlio Gino è già al lavoro per trovare il sostituto adatto. Siamo nel pieno del cambio generazionale che ci serviva fare. 

Trent'anni fa Zico ha dovuto scappare di notte perchè lo volevano arrestare, Non l'hanno mai più arrestato e un mese dopo non è successo niente. Da quel momento abbiamo avuto una serie di equivoci. Direi che c'è un po' di incuria da parte del sistema calcio. Ci sono situazioni che andrebbero regolate. Il Fair Play finanziario è un primo passo".

Sezione: Focus / Data: Dom 15 maggio 2016 alle 19:01
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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