Pordenone-Ascoli. Sembra di rivedere il Pordenone del 2020. Ancora una volta si segna nei primi minuti, grazie al vero valore aggiunto della squadra, Patrick Ciurria, ora anche capocannoniere con cinque reti all’attivo, poi la poca pericolosità in attacco e l’inevitabile distrazione che sopraggiunge con la stanchezza trasformano il vantaggio in parità, come troppe volte continua ad accadere in questa stagione. E così dopo due gare senza punti né reti i ramarri tirano un sospiro di sollievo ma non riescono ad aver ragione dell’Ascoli, terzultima in graduatoria, in una partita comunque molto combattuta ed equilibrata. Al fante risponde il neo entrato Mosti, che sfrutta un erroraccio di Magnino ed è lesto a ribadire in rete l’ottimo assist di Dionisi, anticipando anche Vogliacco, visibilmente stanco dopo aver lottato tantissimo.

Alex è ancora una volta il migliore in campo, neutralizzando ogni tentativo della coppia Dionisi-Cangiano e proponendosi spesso anche davanti in maniera purtroppo vana. Chi invece non brilla tra i suoi colleghi è Chrzanowski, che si presenta con un ottimo intervento su Dionisi ma poi rischia il rosso e viene dunque prontamente sostituito: ancora troppa discontinuità per il 44, che in questo modo vede riavvicinarsi la panchina nelle prossime gare. Anche Barison non sembra al meglio, e lo testimoniano da un lato i crampi che lo costringono all’uscita anticipata, dall’altro il fallo molto ingenuo che gli farà saltare in ogni caso il prossimo impegno per squalifica e che ha portato all’azione più pericolosa dell’Ascoli nel primo tempo. A centrocampo si distingue ancora Misuraca, gran lottatore che dimostra di meritare ampiamente la fascia di capitano, mentre Magnino purtroppo rovina una bella prestazione e viene punito con il cambio. In attacco va ancora peggio e la sensazione è che senza Ciurria oggi si sarebbe visto un altro risultato. Musiolik, assist a parte, ha molta buona volontà ma pericolosità zero, idem Morra che entra ed esce senza lasciare il segno. L’infortunio di Butic complica ulteriormente le cose, visto che uno con le sue caratteristiche ancora non si trova nella rosa neroverde. C’è forse da rimproverare a Strukelj di non aver schierato né mai tentato la carta Biondi, visto che l’ex Catania si è sempre distinto in positivo nelle ultime gare.

Per questo Pordenone c’è ancora molto da fare se si vuole andare oltre la salvezza. Ora tornerà Tesser ma le prossime due sfide nel giro di cinque giorni contro Chievo e Monza sono di un livello di difficoltà molto alto e tutta la squadra dovrà dunque lanciare segnali importanti per non ritrovarsi a subire altri due k.o. a mister Attilio il compito di fare il conto delle assenze e tirar fuori la miglior formazione possibile per portare a casa più punti possibile da questi due complicati impegni.

Sezione: Focus / Data: Sab 27 febbraio 2021 alle 16:58
Autore: Alessandro Poli
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