Doveva essere la rivoluzione. Doveva essere lo strumento che avrebbe posto fine alle discordie calcistiche. Finalmente la VAR, finalmente la moviola in campo e, conseguentemente, meno errori gravi da parte dei direttori di gara. Questa convinzione nei potenti mezzi della tecnologia è venuta meno dopo l’episodio verificatosi ieri nel corso del quarto di finale del Mondiale Under 20 tra l’Italia del bianconero Perisan e lo Zambia.

L’episodio incriminato è avvenuto al 43’: Chilufya elude la marcatura di Pezzella, che lo sfiora con la mano. L’attaccante continua la corsa, aggira il portiere Zaccagno, ma incespica prima di calciare in rete. Errore o simulazione? Forse entrambi. Il direttore di gara, l’ecuadoregno Roddy Zambrano, assegna, invece, un calcio di rigore inesistente, dal momento che non c’è alcun contatto tra l’attaccante ed il portiere azzurro Zaccagno. Viste le proteste roventi degli italiani, si ricorre alla VAR. E qui avviene l’incredibile: viene sì scongiurato il penalty contro i ragazzi di Evani, ma si suggerisce all’arbitro di espellere Pezzella, reo di aver colpito l’avversario al limite dell’area. Zambrano esegue le disposizioni: calcio di punizione oltre i 25 metri per lo Zambia e un uomo in meno per l’Italia. Una decisione scellerata, nonostante l’uso di immagini nitide e chiare.

Dunque com’è stato possibile tutto ciò? La VAR non è lo strumento della verità calcistica? Semplicemente, questa è stata la dimostrazione che l’errore umano è parte integrante del gioco, sia per via dei protagonisti, sia per via del direttore di gara. Qui il discorso si sposta principalmente su un altro aspetto, peraltro proposto a suo tempo e per altre questioni dal poeta Giovenale nella sua Satira VI: chi controlla i controllori? In questo caso, chi sono coloro che dovrebbero aiutare l’arbitro a non incappare in gravi svarioni? A chi ci si può appellare se persino loro commettono gravi sviste? Se si tratta di profondi conoscitori del regolamento bisogna preoccuparsi, dato che l’episodio accaduto ieri non era nemmeno così complesso da valutare.

Probabilmente, servirebbe una maggiore preparazione da parte di coloro che svolgono un compito così delicato e, talvolta, anche decisivo. Cosa sarebbe accaduto se, per colpa di quell’espulsione, l’Italia fosse stata eliminata? E cosa succederebbe se un simile caso si verificasse nel nostro campionato? Si parla molto di soluzione utile anche per evitare di falsare risultati finali, ma nel Mondiale Under 20 si stava verificando proprio questo, con la Nazionale azzurra ad un passo dall’eliminazione per una decisione folle, non presa dal direttore di gara peraltro.

E allora prepariamoci ad un’altra stagione con episodi più o meno controversi. Ad un campionato in cui nemmeno il replay e la moviola possono realmente mettere fine alle discussioni tra tifosi e club e dare la sensazione di aver fatto un deciso passo in avanti. Gli errori diminuiranno, certo, ma quanto? Ogni quanto si potrà dire che la VAR ha svoltato in maniera positiva un incontro? Forse lo scopriremo solo vivendo la futura Serie A, quella del futuro tecnologico. E, magari, anche di nuove fonti di polemiche.

Sezione: Focus / Data: Mar 06 giugno 2017 alle 16:00
Autore: Federico Mariani
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