Tra le squadre che hanno saputo disimpegnarsi meglio dagli anni Duemila ad oggi troviamo senza dubbio l’Udinese. La compagine friulana ha fatto vedere gioco e risultati importanti, diventando una delle realtà più belle del nostro calcio. Per chi ha la curiosità di scoprire le statistiche sul massimo campionato italiano, ci sono piattaforme come NetBetNews.it Notizie Sportive che permettono di restare sempre aggiornati. Andiamo alla scoperta dei calciatori dell’Udinese che hanno fatto la storia dal 2000 ad oggi: ecco la top 11.

In porta e in difesa

Impossibile non mettere tra i pali un numero uno che sta ottenendo tanti successi con la maglia dell’Inter nel corso degli ultimi anni. In realtà, Handanovic ha esordito nel campionato italiano con un’altra maglia, ovvero quella dell’Udinese.

Arrivato a Udine nel 2005, Handanovic si è preso i galloni da titolare due anni dopo, dopo aver vestito le maglie di Treviso, Lazio e Rimini in prestito. In men che non si dica, le sue parate spettacolari spingono sempre più in alto l’Udinese, diventando anche l’idolo dei tifosi. Inizia nel 2011 la sua fama da para-rigori: ben sei quelli che Handanovic ha neutralizzato, mantenendo la sua porta inviolata per sette partite di fila.

In difesa, invece, è impossibile non pensare a dei veri e propri idoli per la tifoseria bianconera. Si tratta di Nestor Sensini, ad esempio, difensore centrale argentino che nel 2002 ha scelto di fare ritorno nella compagine, l’Udinese, che lo aveva lanciato nel campionato italiano. Nel 2006 termina la sua carriera da calciatore, accettando di sedersi anche sulla panchina dei bianconeri in compagnia di Dominissini.

Impossibile non pensare anche a Valerio Bertotto, che ha trascorso 13 anni con la maglia bianconera addosso. Una sorta di seconda pelle, per uno dei calciatori più rappresentativi della storia dell’Udinese, con ben 334 presenze all’attivo, recordman nel libro dei record di questa società. A completare il quartetto difensivo non si può che pensare a Per Kroldrup e a Mauricio Isla. Nel primo caso, si tratta di un vero e proprio marcantonio di origini norvegesi, che arrivò all’Udinese nel 1993 e si mise fin da subito in evidenza: grazie alla sua imponente mole, era decisamente impossibile batterlo sulle palle alte. Il cileno Isla, invece, è stato un terzino fondamentale per le sorti dell’Udinese dal 2008 in avanti, garantendo corsa e una duttilità tattica importanti.

A centrocampo e in attacco

Una delle scoperte più importanti di Beppe Dossena è stata sicuramente quella di Sulley Muntari. Arriva a Udine nel 2002 e il ghanese, nel giro di dodici mesi, riesce a prendersi un posto da titolare a centrocampo. Un altro tassello inamovibile nella storia dell’Udinese dal 2000 ad oggi è sicuramente David Pizarro. Nel 2000 venne comprato come trequartista, ma è il colpo di genio di Roy Hodgson, che l’ha spostato come regista davanti alla difesa, a lanciarlo come uno dei migliori centrocampisti della serie A, esaltato anche dal modulo adottato da Luciano Spalletti.

Altri due centrocampisti, che hanno giocato prevalentemente sulle fasce e hanno fatto la fortuna della compagine a tinte bianconere sono Martin Jorgensen e Stefano Fiore. Il primo ha vestito questi colori per ben sette anni, dando un contributo fondamentale nella vittoria della Coppa Intertoto nel 2000. Fiore, invece, gioca le due stagioni della consacrazione con la maglia dell’Udinese, segnando 19 gol in 87 partite, raggiungendo anche la Nazionale in quel periodo.

Impossibile in attacco non pensare alla coppia formata da Totò Di Natale e Alexis Sanchez. Nel caso del cileno, l’esplosione arriva nel 2009, dopo una stagione di ambientamento, Sanchez è stato in grado di diventare un vero e proprio top nel massimo campionato italiano. Le sue prestazioni hanno stimolato l’interesse del Barcellona, che lo ha comprato nell’estate del 2011. Di Natale è stato uno dei giocatori più rappresentativi nella storia dell’Udinese: 191 reti in 385 gare con questi colori dal 2004 ad oggi, in effetti non sono numeri per tutti.

Sezione: Storie Bianconere / Data: Lun 02 maggio 2022 alle 16:09
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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