La dolorosa retrocessione in Eccellenza ai play-out, la voglia immediata di ripartire in qualsiasi categoria della famiglia Zanutta, la speranza divenuta poi convinzione di un ripescaggio. Ora finalmente è ufficiale, il Cjarlins Muzane prenderà parte al prossimo campionato di Serie D. La comunicazione tanto attesa dal popolo celestearancio è finalmente arrivata.

“Siamo riusciti a raddrizzare un’annata disastrosa” - ha commentato ai nostri microfoni il patron Vincenzo Zanutta - “C’è una meritocrazia di fondo in questo ripescaggio. Non è una decisione calata dall’alto ma si basa su criteri di merito ben precisi. Nella graduatoria avevamo un punteggio alto, ottenuto grazie alla continuità che abbiamo avuto in Serie D in questi anni, agli ottimi risultati del nostro Settore Giovanile, alla solidità economica della società. Siamo una realtà consolidata in questa categoria, con i conti in regola e che investe molto nella crescita dei propri giovani. Il ripescaggio premia il lavoro che stiamo portando avanti con dedizione da anni. Non dovevamo retrocedere sul campo, questo è certo, ma sono orgoglioso che la nostra correttezza e il nostro impegno vengano riconosciuti”.

Presidente, una buona notizia anche per il calcio regionale, che potrà contare su tre rappresentanti nella prossima Serie D.

“Rimanere in Serie D vuol dire dare continuità al nostro progetto. Ci tenevo molto a salvare la categoria, sia per noi che per l’intero movimento calcistico regionale. Il nostro è un percorso di crescita che parte da lontano e che oggi rinnoviamo con grande ambizione. Stiamo professionalizzando tutti i settori societari, grazie all’inserimento di figure dirigenziali che provengono da realtà calcistiche di altissimo livello. Investiamo, poi, sulle infrastrutture con lo stadio nuovo che presto diventerà realtà. Anno dopo anno cerchiamo sempre di alzare l’asticella, dentro e fuori dal campo. Per questo motivo sarebbe stato un peccato dover tornare in Eccellenza. Avrebbe rappresentato un brusco stop al progetto di sviluppo che abbiamo impostato. Ripartiamo, consapevoli degli errori fatti. La scorsa stagione ci ha insegnato molto. Nel calcio nulla è scontato, bisogna restare sempre umili e combattere. Sono orgoglioso di poter continuare a rappresentare il Friuli in questa categoria. Il prossimo sarà il nostro ottavo anno consecutivo in D, un risultato importante. Non vedo l’ora di affrontare Chions e Brian Lignano, i derby saranno una vera e propria festa per il nostro calcio".

Con quale obiettivo parte il nuovo Cjarlins Muzane?

"Siamo ripartiti con un atteggiamento diverso rispetto al passato. Il nostro obiettivo è quello di fare un buon campionato, senza fare voli pindarici ma puntando alla concretezza. Non inseguiamo un obiettivo a tutti i costi come era stato lo scorso anno quando partimmo con la chiara intenzione di vincere il campionato. Le prerogative sembrano esserci tutte. Abbiamo allestito una buona rosa, che può dire la sua. Partita dopo partita dobbiamo costruire un’annata positiva. Attraverso la crescita della squadra e del gioco vogliamo toglierci più soddisfazioni possibili".

È stato un mercato particolare, condizionato dal ripescaggio. Quali sono state le prerogative nella costruzione della rosa?

"Prima di tutto ai nuovi abbiamo voluto trasmettere il valore di questa maglia. A tutti i giocatori che abbiamo contattato abbiamo chiesto subito se venire a Carlino era solo una questione di soldi o se veramente credevano in quello che facciamo. Abbiamo spiegato bene la nostra realtà, il paese dove andranno a vivere, mostrato quelle che sono le strutture. Al Cjarlins d'ora in avanti voglio solo gente che crede veramente nel progetto, che rispetta e onora i colori. Non chi viene per una toccata e fuga, ingolosito soltanto dall'ingaggio. Chi ha accettato queste prerogative oggi è a Carlino, altri giocatori - anche di spicco - no. Ora bisogna dare tempo affinché questo nuovo gruppo si amalgami".

Un allenatore come Zironelli rappresenta la base solida di questa operazione rilancio?

"Era da un po' di anni che lo cercavo. Non era mai riuscito a convincerlo perché aveva sempre sul piatto un'offerta da una categoria più alta. Nel nostro primo colloquio avvenuto appena qualche giorno dopo la retrocessione non mi era parso molto convinto. Il Direttore Fiorin ha spinto, sottolineandone le qualità umane e tecniche. Ho deciso allora di fare un secondo appuntamento. Lì ho trovato un allenatore propositivo, che per venire a Carlino ha deciso di ridursi perfino l'ingaggio. Al di là della categoria voleva prendere parte a questo progetto. Sono felice di questa scelta, perché ho visto davvero un allenatore motivato e deciso.

Al suo fianco ci sarà Pippo Maniero...

"Lo conoscevo per il suo importante trascorso tra i professionisti. Il mister lo ha voluto fortemente. Lui è uno che professa un calcio offensivo, quale miglior insegnante di un bomber di Serie A come Maniero. Ho accettato la sua richiesta. Anche Maniero ha subito sposato con grande entusiasmo questo progetto".

Cosa l'ha spinta a rilanciare quando in molti invece speravano in una sua dipartita?

"Il disappunto è durato soltanto una notte. Poi la mattina successiva con mio fratello ci siamo guardati negli occhi e abbiamo deciso di ripartire. Nella normalità delle cose il calcio ti logora, mai avrei lasciato la squadra retrocessa e abbandonata a se stessa. Tutti gli scoramenti sono stati immediatamente cancellati. Siamo ripartiti con energia per dimostrare che quello non era un campionato voluto. Ancora una volta la famiglia Zanutta decide di scendere in campo, con l'obiettivo di portare il più in alto possibile questa società. Le critiche, spesso dettate dall'invidia, degli altri non mi interessano. Dispiace sentire certe cose ma sono solo una parte. Tantissimi mi hanno detto di non mollare, di continuare a fare calcio"

Quale il suo augurio per la prossima stagione?

"Auguro al Cjarlins e a me di riscattarsi al più presto. Il prossimo deve essere l’anno del riscatto. Al calcio regionale, invece, auguro veramente di dare continuità. Voglio fare un in bocca al lupo personale anche al Presidente Ermes Canciani. Mi è stato vicino, mi ha aiutato e spronato a credere in un riscatto. A Chions e Brian auguro, invece, di centrare la salvezza. Spero di vedere una Serie D con sempre più squadre friulane".

Sezione: Serie D / Data: Mer 31 luglio 2024 alle 10:03
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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