“Mi sono stufato di prendere certi gol, perchè poi si rischia di prendere in giro tifosi e addetti ai lavori”. Queste alcune delle parole rilasciate da mister Sottil al termine della gara con lo Spezia, che non lasciano troppo spazio alle interpretazioni. Si, perché anche nella giornata di ieri l’Udinese butta praticamente al vento la situazione di vantaggio ottenuta grazie ai gol di Beto e Pereyra, arrivati dopo aver subito il momentaneo vantaggio di Nzola a pochi minuti dall’inizio della gara. Sulla situazione di 2-1 a favore dell’Udinese, i friulani subiscono un gol un contropiede quattro contro uno, facendo infuriare il proprio allenatore e rammaricare ancora di più i propri tifosi. La vittoria tra le mura del “Friuli” manca da Settembre ma probabilmente ciò che fa più male è che di occasioni per trovare i tre punti casalinghi, in questi ultimi mesi ce ne sono state parecchie.
In molte occasioni abbiamo parlato della poca lucidità e concretezza sotto porta che ha contribuito di fatto a non raccogliere i punti sperati. Dopo la partita di ieri però, il discorso va incentrato su un altro aspetto, che tocca principalmente quello della cattiveria agonistica, questa volta rivolta alla fase difensiva. Al netto del gol sbagliato con Pereyra dopo 50 secondi, l’Udinese è riuscita ieri a ritrovare le reti dai propri giocatori chiave: prima infatti si è sbloccato nuovamente Beto, ottimamente innescato da Success; poi nel secondo tempo è arrivato il turno proprio di Pereyra, che non segnava dalla prima gara del 2023 contro l’Empoli e che si è fatto perdonare l’errore del primo tempo. La squadra di Sottil in situazione di vantaggio sembra essere padrona del campo, dopo aver indirizzato la partita sui binari giusti. Ecco che invece la luce si spegne di nuovo in un momento in cui la cattiveria agonistica e in questo caso anche un po’ di sana malizia la devono far da padrone. Lo Spezia riparte in contropiede da una situazione di calcio piazzato in favore dell’Udinese; con una squadra fin troppo sbilanciata in avanti vista la situazione di vantaggio, nessuno trova il modo di provare a fare un fallo che interromperebbe sul nascere l’azione, salvando una situazione che di lì a poco avrebbe portato al gol del pareggio. Un pari ingenuo che una squadra come l’Udinese non può permettersi di concedere, specialmente in un momento del genere dove per portare a casa il risultato si fatica il doppio del dovuto. E così arriva il decimo pareggio stagionale (soltanto l’Empoli ha pareggiato tante partite quante l’Udinese) e una classifica che domenica dopo domenica si fa sempre più corta. Se oggi la Fiorentina dovesse vincere, il quindicesimo posto disterebbe ora soltanto quattro punti. L’Udinese adesso dovrà seriamente anche guardarsi alle spalle, senza dimenticare le cose positive arrivate fino a questo momento: la presenza stabile nella parte sinistra della classifica è la prova che comunque ci possono essere diversi aspetti da cui ripartire, ma la squadra dovrà, ora più che mai, essere brava ad azzerare tutto e riprendere un cammino più convincente in queste ultime 15 giornate per evitare ripercussioni spiacevoli che ad Ottobre parevano già lontanamente scacciate.
Un’altra nota negativa arriva anche dal bollettino medico e dalle squalifiche: con Pereyra uscito per un risentimento muscolare ed Ehizibue squalificato, per la prossima gara Sottil dovrà valutare le diverse opzioni a sua disposizione per la corsia destra del campo. Nel prossimo turno di campionato la squadra friulana troverà un’Atalanta ferita da due sconfitte consecutive ed affamata di tornare alla vittoria. Una prova complicata che però deve fungere da punto di ripartenza, perlomeno a livello mentale. Servirà una grande prestazione contro una grande squadra, per iniziare a limare quei dettagli che finora hanno bloccato la crescita dei bianconeri.
Autore: Mirko Mauro / Twitter: @mirkomauro95
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